giovedì 6 settembre 2018

“Sagra della castagna” locale a Civitella Licinio (in provincia di Benevento), tra i monti del Matese.









































Preparazione delle castagne per fare le CALDARROSTE



Dopo la raccolta, le castagne vanno fatte asciugare per qualche giorno. Poi vanno "castrate", ovvero va fatta una piccola incisione longitudinale sul lato convesso di ogni castagna. Ciò al lo scopo di impedire a quest'ultima che esploda una volta sottoposta al calore.





Preparato un bel fuoco vivo, si adagiano le castagne castrate su una padella o, come in questo caso, in un cilindro metallico che viene fatto girare sul fuoco.

 



COME SI OTTENGONO LE “CASTAGNE DEL PRETE”
Le castagne, dopo la raccolta, vengono sistemate su un graticcio ed essiccate e affumicate per due settimane o poco più, rigirandole piuttosto spesso durante questa operazione.


Vengono poi bollite.



Infine vengno infornate.
È così che si ottengono le famose “castagne del prete”, che possono essere consumate senza ulteriori trattamenti e restano morbide per diversi giorni.
Col tempo, però, le “castagne del prete” diventano dure e, per farle “tornare” morbide, vengono opportunamente riscaldate.




La tre giorni della “sagra della castagna” di Civitella Licinio (frazione di Cusano Mutri, in provincia di Benevento) consente anche di ammirare un luogo attraente circondato da una corona di monti, dove si possono:


trovare le castagne e tutto ciò che si può realizzare con le castagne;


vedere ed acquistare svariati prodotti dell’artigianato locale;


fare escursioni nei boschi (anche a cavallo);


degustare piatti tipici della cucina locale;


e trovare molte altre cose, tra musica e tanto divertimento, in una vera e propria “kermesse”.


Ad attrarre i visitatori è indubbiamente soprattutto l’elevato numero di stands, in cui essi possono trovare delle vere e proprie leccornie:
- marrons glacés,
- tronchi,
- cannoli con crema di castagne,
- panzerotti,
- marmellata di castagne,
- crostate di castagne,
- torte di castagne,
- gelati di castagne,
- castagnaccio,
- castagne al cioccolato,
- frittelle di castagne,
- rotoli di castagne,
- crema e budino di castagne,
- oltre a castagne sciroppate al liquore,
- aperitivo di castagne,
- cherry-brandy all’aroma di castagne,
- liquore con fragole di bosco
- nocino.
La “sagra”, grazie anche alla mostra-mercato, richiama un gran numero di turisti e visitatori per l’originalità, la genuinità e la bontà dei prodotti locali. Vi sono anche i funghi, diverse varietà di dolci derivanti da ricette del luogo e pane casereccio. Ovviamente si vendono anche castagne crude e fresche per chi se le volesse portare via.
Non mancano, naturalmente, oltre alle caldarroste, alle castagne bollite (ballotte)e alle castagne al forno, le famose “castagne del prete”, che vengono sapientemente preparate con un’antica ed alquanto complessa procedura (una sorta di antica ricetta) e costituiscono un’apprezzatissima specialità locale.
I visitatori possono usufruire di un efficiente servizio informazioni. Non mancano, peraltro, volantini, opuscoli, locandine e dépliant riguardanti la “sagra” e curiosità, anche culturali, del luogo.


Castagneto in estate.
Il castagno è un albero massiccio, longevo, di elevato e maestoso portamento, alto da 10 a 25 (ed anche più) metri, con diametro anche di alcuni metri. Ha corteccia fessurata longitudinalmente e spesso caratteristicamente contorta a spirale, grandi foglie dentate a mo’ di sega e frutti spinosi. E’ originario dell’Europa sud-orientale, ma è stato piantato altrove su vasta scala per i suoi deliziosi frutti commestibili.
Castagneto in inverno

Due immagini di un castagno in primavera. Da notare l'imponenza dell'albero e il notevole diametro del tronco.
BREVI NOTIZIE SUL CASTAGNO

Le lucenti castagne si liberano quando il riccio spinoso si spacca. Il legno è robusto e durevole, e si usa soprattutto per opere all’aperto.
L’apparato radicale del castagno è mediamente profondo, ma espanso e robusto. Il fusto, eretto e robusto, si ramifica presto a costituire una chioma vigorosa, ampia ed espansa. La corteccia da giovane è liscia e brillante di colore grigio – olivaceo. Nei vecchi alberi è profondamente screpolata in senso longitudinale.
Il castagno, pianta allo stesso tempo agraria e forestale, occupa un posto di primaria importanza fra le piante economiche dell’Europa Mediterranea, zona nella quale vanta un antichissimo indigenato, anche se tuttora incerto è l’areale di originale diffusione.
In Europa, il castagno è presente nelle regioni montuose temperate e temperato-calde ed è coltivato fra i 300 e i 1000-1200 m s.l.m, in funzione della latitudine e delle caratteristiche climatiche delle singole zone castanicole.
Sebbene sia considerato una pianta eminentemente eliofila, predilige esposizioni a N-NE poiché meno soggette a periodi siccitosi estivi e con minori escursioni termiche sia invernali, sia fra le differenti stagioni.
Relativamente al terreno il castagno ha esigenze particolari e precise che limitano la possibilità di coltivazione: il pH non dovrebbe essere superiore a 6.5, rifugge tutti i terreni con presenza di calcare attivo e scarsamente drenanti dove più frequenti sono i problemi fitosanitari. La sensibilità a quest’ultimo sembra, tuttavia, inferiore nei terreni ricchi di potassio e nelle zone molto piovose.



Castagneto in fiore a fine giugno a monte di Civitella Licinio 
Altra immagine di un castagneto.


Frutti del castagno in autunno





Emidio Civitillo




emidiocivitillo@gmail.com










1 commento:

  1. Che bello, gesti antichi e tradizioni secolari... mi viene l'acquolina in bocca!

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