venerdì 11 novembre 2016

L'Upùpa, l'uccello che sembra una farfalla.





La natura affascina, "ma siccome esercita anche una forte attrazione turistica, essa ha pure una notevole rilevanza economica, specialmente per le zone interne, che hanno scarse possibilità alternative e  ripongono nel turismo buona parte delle loro speranze di sviluppo”.

L'UPUPA - Il suo nome si pronuncia sia ùpupa che upùpa. Si tratta di un uccello di media grandezza con penne del capo erigibili a guisa di cresta e con piumaggio fulvo a strie bianche e nere (famiglia: Upupidi).


Da poco più di un decennio la presenza numerica dell'Upupa sulle medie ed alte colline del Matese beneventano ha fatto registrare un sensibile incremento. Ciò desta sempre più attenzione e curiosità per questo uccello, e non sono pochi coloro che spesso esprimono il desiderio di saperne di più e di conoscerne almeno le principali caratteristiche.


L’Upupa e il merlo, che è uno degli uccelli più noti.

In precedenza l’Upupa veniva notata quasi esclusivamente all’epoca dei doppi passi regolari di marzo – aprile e di settembre – ottobre. Solo raramente venivano segnalati individui localmente e parzialmente estivi ed alcuni nidificanti. Adesso, invece, questo grazioso uccello torna sempre più numeroso, dall’Africa, nella nostra zona durante il periodo riproduttivo e nidifica da noi in buon numero.
Predilige i castagneti della conca di Cusano Mutri, fino a quelli dell’altopiano di Pietraroja, per la presenza di vecchi e grandi alberi nelle cui cavità spesso costruisce il nido, ma viene segnalato, anche se in maniera piuttosto sporadica, pure nella bassa valle telesina, come a San Salvatore Telesino e in zone limitrofe.






La sua presenza più numerosa nelle nostre zone può essere dovuta a diversi fattori, ma è ragionevole pensare che la riduzione dell’attività venatoria (la caccia) abbia contribuito non poco all’aumento numerico di questo selvatico.

L’Upupa ha abitudini molto solitarie e solo durante l’estate è possibile osservarla, a volte, riunita in piccoli gruppi. Le migrazioni sono precedute da dispersioni ed erratismi pronunciati. 

I quartieri di svernamento si estendono dal sud del Sahara fino alla fascia equatoriale africana. I primi individui tornano a comparire nel continente europeo già alla fine di febbraio – inizio marzo.



COME RICONOSCERLA

L’Ùpupa (upupa epos) è un uccello poco più grande di un merlo. Quando appare, il suo volo irregolare e curioso, le ali aperte, arrotondate e vistosamente barrate di bianco e nero fanno ricordare una grande farfalla. I battiti di ali si susseguono rapidamente, si arrestano per poi riprendere subito, la linea che descrive è ondulata, a balzi verticali, cadute e bordate laterali. Ha un piumaggio inconfondibile, la caratteristica più saliente è decisamente il ciuffo erettile con bordi neri che solleva e abbassa a seconda dei vari stati emotivi; anche il becco è particolare: più lungo della testa e ricurvo, di colore nerastro, con base e mandibola inferiore grigiastre. La livrea è di un bruno rosato, più carico nelle parti inferiori e nel ciuffo, inconfondibili sono ali e coda vistosamente barrate di bianco e nero, il sottoala e il sottocoda sono biancastri. In volo la barratura è inconfondibile ed è il principale elemento di riconoscimento insieme al ciuffo. La femmina è molto simile al maschio, petto sfumato maggiormente di bruno, ma pressoché indistinguibile da questo. Il maschio pesa  67 – 68 grammi, mentre la femmina ne pesa 51 – 58.





DOVE VIVE  

Il suo habitat è costituito da zone alberate della campagna nelle vicinanze o meno di villaggi, ambiente condiviso con altre specie come il  picchio verde e le civette. E’ facile osservare l’Upupa fra le siepi e gli alberi annosi come salici e querce. Anche da lontano è udibile il suo canto monotono. Non è difficile incontrarla lungo i sentieri in campagna ove ama prendere bagni di polvere. In Italia l’Upupa è abbastanza comune all’epoca dei doppi passi regolari: quello primaverile e quello autunnale. Le migrazioni sono precedute da dispersioni ed erratismi pronunciati. I quartieri di svernamento si estendono dal sud del Sahara fino alla fascia equatoriale africana. I primi individui tornano a comparire nel continente europeo già alla fine di febbraio – inizio marzo.


COSA MANGIA

L’Upupa ricerca il nutrimento sul terreno ove si muove rapidamente trotterellando, muovendo la testa ad ogni passo e beccando un po’ ovunque alla ricerca di insetti e le loro larve che solleva con il becco in aria e poi ingoia. Uccide le sue piccole prede con qualche colpo di becco e poi le ripulisce dagli involucri chitinosi.





I suoi terreni di caccia preferiti sono i pascoli, ove gli escrementi attirano una gran quantità di insetti. Si ciba principalmente di coleotteri e loro larve (carabi e cetonie), ortotteri (grilli e grillo–talpe, molto ricercati), bruchi, ditteri, formiche, ragni, lumache e vermi di terra.



COMPORTAMENTO NEL PERIODO RIPRODUTTIVO

Per tutto il periodo della riproduzione il maschio emette un suono continuo e monotono di 2 o 3 sillabe soffice e basso: “Hup – hup – hup”, accompagnato da un movimento verso il basso della testa, il becco quasi chiuso. 






Questo canto pur non essendo molto sonoro si può udire anche in lontananza, verso maggio si fa meno intenso e talvolta si protrae fino in giugno in coincidenza di covate tardive: quando è inquieto prende il volo lanciando un grido basso e rauco, un po’ soffocato, nei pressi del nido si esprime con diversi suoni gutturali. 





L’Upupa occupa di preferenza i contrafforti isolati e caldi delle zone di pianura e collinari nelle vicinanze di pascoli, lungo i filari di salici, di querce, negli orti, negli oliveti e nei piccoli boschetti che delimitano i pascoli. Non occupa mai zone di montagna. 





Il periodo della riproduzione è segnato all’inizio, da parte del maschio, dall’incessante canto, che comincia subito dopo il loro arrivo nei luoghi prescelti per la nidificazione, seguono i corteggiamenti caratterizzati dalle parate nuziali e dalle profferte di cibo del maschio alla femmina che si concludono con gli accoppiamenti. 




Il nido viene collocato all’interno di cavità naturali degli alberi, a volte dentro una loggia abbandonata da un Picchio verde, negli anfratti di muri, all’interno di costruzioni rustiche come granai o case abitate. Quasi sempre le uova vengono semplicemente deposte direttamente sul legno o sul suolo in punti ben riparati, senza particolari allestimenti di rivestimento del nido.

                                                                                                           Emidio Civitillo

giovedì 10 novembre 2016

Pietraroja (BN) e la peste del 1656, che a Napoli dimezzò la popolazione.

A Pietraroja, allo scopo di ricordare per sempre una terribile epidemia di peste di 360 anni fa, otto anni dopo una bruttissima carestia, furono incise nella pietra due scritte.
Le due scritte vennero scolpite alla base dei due stipiti della porta di destra (guardando la facciata della chiesa) delle tre porte dell'antica chiesa parrocchiale. A sinistra è scolpito fu la peste 1656” e a destra fu la carestia 1648”.











Pietraroja, chiesa parrocchiale di Maria Assunta in Cielo con l'antistante piazza San Nicola.


Dette scritte non richiamano facilmente l'attenzione dei visitatori perché non sono di lettura molto facile, anche a causa del fatto che vennero scolpite su pietra che ha subito l'usura del tempo. Le due scritte, forse pure per la posizione scomoda di chi le realizzò, vennero scolpite in maniera poco raffinata, ma comunque si riesce a leggerle in modo soddisfacente ed hanno bene assolto la funzione di tramandare ai posteri il ricordo di quei tragici eventi.
Appresi di queste due scritte per la prima volta quando ero giovane studente.
Me ne fu parlato in modo pacato, ma con un velato senso di tristezza, che mi fece rimanere impressi nella mente quel racconto e la tragedia vissuta allora dalla gente di Pietraroja e paesi limitrofi (e non solo), a causa di una terribile epidemia di peste che peraltro veniva da lontano.
Infatti la peste del 1656 colpì parte dell'Italia e in particolare il Regno di Napoli. A Napoli la peste provocò circa 240.000 morti su un totale di 450.000 abitanti; anche nel resto del Regno il tasso di mortalità oscillò fra il 50 e il 60% della popolazione.
Una storia molto brutta, che riguardò i nostri antenati.
Nei documenti storici risulta anche scritto che:
  •  … dal racconto di un testimone di allora, … “Napoli, da giardino d' Europa, divenne teatro di orrori mai visti. Nel terribile luglio del 1656 le cataste per le strade della città erano fatte di cadaveri e nei roghi bruciava carne umana, non immondizia.”
  •  L'azione di prevenzione fu spesso sottovalutata o addirittura ignorata da parecchie autorità locali, ecclesiastiche e laiche, che adottarono comportamenti ambigui, quando non irresponsabili, perché preoccupate in primo luogo della tutela delle proprie esigenze  personali.
Ne sono stati citati diversi esempi, tra cui:
  • Il comodo, ma imbarazzante riparo trovato, per meglio difendersi dal contagio, dal cardinale Filomarino nella certosa di San Martino a Napoli, in posizione isolata, circondata da vasti giardini che la separavano dal resto della città.
  • Il governatore di Benevento, sempre per meglio difendersi dal contagio, «rinchiusosi in casa, non dava udienza che dalla finestra e da sé faceva tutto, fino a lavare i piatti della sua cucina».
Le succitate scritte scolpite a Pietraroja, paesello montano molto noto, che si trova in una zona dei monti del Matese a grande vocazione turistica, sono state da me leggermente evidenziate nelle immagini allegate per una più agevole lettura durante la visualizzazione.

Ho inserito dette immagini anche nel mio "post" (o pubblicazione) su Pietraroja, che è stato (e continua ad essere) parecchio visualizzato.

Eccone il link:




Emidio Civitillo


emidiocivitillo@gmail.com





venerdì 12 agosto 2016

Sagra di montagna a Pietraroja (BN)














Pietraroja (BN) – 832 m s.l.m.  – Panorama da Est





Pietraroja (BN) è un paesello di montagna dove circa 36 anni fa venne trovato il celeberrimo fossile di dinosauro “Scipionyx samniticus”, ai più noto come “Ciro”, famoso in tutto il mondo.






Un'immagine della particolare “kermesse” che viene annualmente organizzata nel mese di agosto: la Sagra dei prodotti tipici locali.













Questa sagra è ovviamente finalizzata anche a valorizzare le risorse locali: culturali, storiche, naturali, gastronomiche. Dagli stand della Pro Loco e di ristoratori locali vengono proposti piatti tipici e genuini quali:
·        i “carrati”: tipici e ricercati maccheroni locali al ragù fatti a mano;
·        arrosto di agnello;
·        braciole di pecora;
·        salsicce e carne di vitello locali;
·        salumi (capocollo, pancetta, soppressata);
·        pizzette fritte e dolci gustosi;
·        formaggi locali (pecorino, caciocavallo, ricotta);
·        “trit’gli e pepàugli” (pezzetti di carne di maiale fritti assieme a peperoni sotto aceto).




      
   Immancabile, alla sagra, il famoso prosciutto di Pietraroja, che al “Salone del gusto” di Torino è stato definito squisito, prelibato, unico. 








I visitatori possono così degustare prodotti rigorosamente locali, godendo dell’aria fresca di montagna, piacevolmente gradita nella calura estiva, allietati da spettacoli e musica dal vivo.




 Per ulteriori informazioni, rivolgersi direttamente alla Pro Loco Pietraroja:
     tel. 0824-86 82 51;  328-31 87 994
     e.mail:  info@prolocopietraroja.it.










                                                                    ^^^^^^^^^^^^^^^^^^

I CARRATI

I Carrati di Pietraroja sono dei tipici e ricercati maccheroni locali, fatti a mano con ingredienti e salsa particolari, come il sugo di carne di pecora giovane (non ancora avviata alla riproduzione), detta anche “ciavarra” o “chiuppaiola”.
Per preparare questi gustosi maccheroni ad un pranzo per 6 persone, si prendono:
·       1 kg di farina
·       2 uova
·       due bicchieri di acqua



Dopo aver sbattute le uova, si aggiunge l’acqua e poi la farina, e si impasta. La pasta si lavora a mano, con cura e a lungo, fino a quando non si sentono rompere sotto le dita le bollicine d’aria che si formano nella pasta.
Dalla pasta si ricavano delle sfoglie rettangolari, a mano (con il matterello) o con la macchina per fare i maccheroni in casa (predisponendo la misura che consente il maggiore spessore delle sfoglie). 
Ogni sfoglia viene poi tagliata per ricavare delle strisce della larghezza di circa 3 cm. Quindi ogni striscia si taglia trasversalmente per ricavare dei pezzetti di pasta larghi 3 – 4 mm.
Questi pezzetti di pasta vengono schiacciati (quanto basta) e arrotolati (cioè carriati, da cui “carrati”) con apposito bastoncino di ferro.
Probabilmente quest’ultima operazione e la stessa denominazione di questi tipici maccheroni di Pietraroja (i “carrati”) derivano dalla denominazione “strascinati” che viene attribuita ad un tipo di maccheroni che si fanno ancora in Puglia, dove i Pietrarojesi svernavano con decine di migliaia di pecore all’epoca della transumanza.

“carrati” così ottenuti si mettono ad asciugare su una superficie piana (ovviamente ben pulita) o su una rete sottile e a maglia molto stretta, in modo da consentire (con l’uso della rete) una più rapida essiccazione della pasta, che, divenendo asciutta, si conserva (si “mantiene”) per più lungo tempo (in genere fino ad una settimana), se non la si vuole cuocere subito o la si vuole cuocere in più volte.
La pasta essiccata si può conservare anche in congelatore per circa un anno. In tal caso, quando la si vuole cuocere, si mette in pentola acqua e sale e quando l’acqua giunge a bollitura, si calano i “carrati” senza farli prima scongelare.

Si utilizza poi 1 kg di carne sgrassata di pecora. La si arrotola e la si mette a rosolare con olio d’oliva. Quindi la carne rosolata si mette in pentola con acqua e salsa di pomodoro e la si lascia bollire per 2 – 3 ore (a seconda della durezza della carne), a fuoco lento, fino alla cottura della carne. Il sugo che si ottiene deve essere piuttosto denso. Meno giovane è la pecora e più dura (ma più carica di sapore) è la carne.
In un’altra pentola, portata a bollitura l’acqua con il sale, si calano i “carrati” e li si porta ad una cottura al dente, e si scolano.

Infine si prende una grossa zuppiera e vi si mette del sugo ottenuto con la carne di pecora, sul quale si aggiunge un primo strato di “carrati” cotti e formaggio pecorino, e si mescola (in genere con un cucchiaio di legno di discrete dimensioni). Si ripete l’operazione con il resto dei “carrati” cotti, realizzando vari strati successivi. A volte si aggiungono anche noci fatte a pezzettini.

Dopo avere ben mescolato, i “carrati” si possono servire a tavola.






Pietraroja - panorama da Sud verso Nord




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A proposito di sagre ed altre manifestazioni simili, è però opportuno sottolineare che se i prodotti tipici sono importanti per l’economia locale, è bene dedicare molta attenzione alle opportunità di richiamo turistico offerte dalle memorie storiche, anzi preistoriche: i famosi fossili di Pietraroja.









Il PaleoLab e il vicino Parco geo-paleontologico





Ciro  - il fossile di dinosauro scipionyx samniticus rinvenuto a Pietraroja qualche anno prima del 1980


Agosto 2016                                  Emidio Civitillo

giovedì 11 agosto 2016

Cusano Mutri (BN), le pays des champignons.




CUSANO MUTRI
BENEVENTO - ITALIE

V O Y A G E   A U
P A Y S  
 D E S   C H A M P I G N O N S

  

Itinéraires, Traditions, Culture et un peu d'Histoire



Cusano Mutri (BN) - "dernière neige de printemps" -   Vue du Sud avec le mont Mutria (1.823 m au-dessus du niveau de la mer), qui fait partie du massif montagneux du Matese.





N.B.:  Avec ce "post" (ou publication) est montré ici un livre réalisé  en 2001, avec un tirage de 10.000 (dix mille) exemplaires.
Je voulais faire cette publication dans mon "blog" parce que le livre il a été vendu  dans un court laps de temps et il est maintenant presque impossible à trouver. Probablement cette publication fait l’objet d’un intérêt majeur, à celles et  ceux qui sont nés à Cusano Mutri, ou qu’ils le connaissent pour y avoir été un jour.
Cependant les  nombreuses photos  couleur et le grand nombre d’informations peuvent aussi susciter l'intérêt et la curiosité chez qui n’a  jamais vu ce village de haute montagne du Sannio.
Le livre présenté ci-dessous, à l'époque (en 2001) a pu être réalise avec les recherches et les textes en langue italien du soussigné  (Emidio Civitillo)  et a été financé par:

Ville de CUSANO MUTRI


     
Sous les auspices de


ADMINISTRATION PROVINCIALE DE BENEVENTO

en collaboration avec

PRO
 LOCO CUSANESE


BANQUE DE DÉVELOPPEMENT

PASTA RUSSO

Avec la contribution de 

REGION CAMPANIA, CONSEIL ERSA, C.C.I.A.A. -COMMUNAUTÉ DE MONTAGNE DU TITERNO  CAVE SOCIALE LA GUARDIENSE,  
CAVE SOCIALE DE  SOLOPACA,   GAIATEL








prof. Emidio Civitillo, auteur des textes italiens.






Traduction de l'italien en francais par Mario Gorirésident à Montreux en Suisse, un natif de l'île d'Elbe, qui a marié une femme originaire de Cusano Mutri.


Je remercie le prof. Emidio Civitillo, également au nom de tous les habitants de Cusano, pour avoir eu l’idée et l’envie, d’écrire ce guide, pour que les villageois d’aujourd’hui et  de demain puissent un jour connaitre l’histoire de Cusano, ses traditions, sa culture et sa beauté.  
                                                                              Maire: Giuseppe Maria Maturo
                                                                                                                                                         



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Merci pour les photos

l'architecte
Domenico Florio - l'arpenteur Pietro Iamartino - le photographe Angelo Pascale


Merci de votre collaboration

l'Institut "J. F. Kennedy" - Cusano Mutri (BN)

graphiques et de l'impression

Tipolitografica Nouvelle Emprente- Cusano Mutri (BN)

Informations: www.comunecusanomutri.it tel: 0824862003 – 0824862120


Pasta Russo


Gauche: une image de la "crèche" à plusieurs reprises fait dans Cusano Mutri (BN).
Droite: rassemblement tout-terrain sur le mont Erbano à environ 1000 m s. l. (au-dessus de Civitella Licinio - fraction de Cusano Mutri), près du lac artificiel de la "Piana  del Campo" (plaine du champ), utilisé comme un trou d'eau pour les animaux dans la nature.





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UN PEU D'HISTOIRE

 
Pas tous les chercheurs d'accord sur l'origine et la dérivation (étymologie) de «Cusano". Selon les chercheurs accrédités, le mot «Cusano» signifie petite rivière, ce qui indique que le développement initial et un logement plus importante est inséré le long d'un petit cours d'eau - peut-être celle du district  (quartier)  Sorgenze - pratiquement réduit à sécher en raison de recueillies il ya un demi-siècle la source qui alimente l'aqueduc de différents quartiers de la ville et ses environs. Alors que "Mutri", comme vous pouvez le deviner, vient de Monte Mutria, ce qui signifie «élévation ».
  





Vue du Sud - La vieille ville de Cuando Mutri (BN) est un ancien village médiéval construit sur ​​un grand affleurement rocheux au milieu d'un bassin en forme de vallée entourée par des montagnes.



 Image rapprochée de la photo précédente.





Selon d'autres chercheurs, le mot « Cusano » est dérivé de " chos " en hébreu, qui signifie tasse , pour se souvenir de la forme particulière de la vallée de "Cusano" en forme de cuvette entourée par des montagnes ce qui détermine un important dénivellement (1,526 mètres) entre le point le plus bas du territoire cusanese  (gorge de Lavello, à 257 m, s.  l.  m.), et son point le plus haut (sur la crête du Mont Mutria, 1,823 m, s. l. m.). 
Mais cette explication de la signification du mot "Cusano" n'est pas très convaincant, car il a également été utilisé pour donner le nom d'une ville dans la province de Milan (Cusano Milanino), qui présente des caractéristiques géographiques très différentes de celles de Cusano Mutri.
En fait Cusano Milanino est situé dans les plaines, à 10 km au nord de Milan, mais aussi sur une rivière (le Seveso).
Nouvelles discordantes (et aussi peu convaincant) sont lus encore  que Cusano Mutri peut être l'ancienne  Cossa  (lieu fortifié) du Sannio, à partir de laquelle "Cosano", détruite par les Romains autour  du 85 avant JC au même temps queTelesia. 
Jusqu'à l’unification de l'Italie (1860) Cusano faisait partie de la "Terra di Lavoro" (Terre de travail) -  le "casertano" -, et a été identifié avec seulement le nom "Cusano",  Depuis lors, on a été ajouté Mutri.




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Personnellement, je pense que la meilleure explication de la signification du mot Cusano, est contenue dans le DICTIONNAIRE TOPONAMASTICA (noms géographiques) – Édition UTET, qui stipule notamment que :
 Le nom Cusano, reflète le nom d'une personne latine " Cusius  avec le suffixe adjectival  anus pour indiquer l’appartenance.
 Et encore ... "Qui interroge les habitants de Cusano aura comme réponse,  que leur patrie est dérivé de Cossa du Sannio, et ce village, incognito site pel, et vient d'être nommé par Tito-Livio (historien romain, 59 A.C - 17 D.C), se le contestent dans atavità Cusano Mutri, S’ Agata dei Goti et aussi Torrecuso, selon le Mellusi. 
Déjà on savait à l’époque que Cossa ne pouvait pas rester près de à Torrecuso, maintenant on dit que nous n'avons pas l'intention de se prononcer sur Cusano,  cependant, la dérivation nous semble très difficile.



Une vue de l'est de la vieille ville de Cusano Mutri, dominée par l'église de SS. Pietro e Paolo.


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Si on veut mieux observer la carte ci-dessus et d'autres images, vous devez cliquer deux fois de suite sur les mêmes, ou vous devez cliquer dessus avec le bouton droit de la souris, puis à la gauche du contrôle, qui apparaît "lien ouvert dans une nouvelle fenêtre", puis, avec le zoom, vous pouvez agrandir ou pas la photo qui apparaît dans une nouvelle fenêtre et vous pouvez voir encore plus de détails. Pour revenir à la "post», il suffit de cliquer sur la flèche de retour située en haut à gauche, ou de fermer la  nouvelle fenêtre. C'est très simple.


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Ce plan de route vous permet de localiser plus facilement Cusano Mutri, situé le long des Apennins, dans la province de Benevento.



Sur la carte Cusano Mutri est placé au milieu du segment de ligne reliant Naples à Termoli (CB). Le massif montagneux du Matese, où Cusano Mutri est situé , sont adjacente au triangle géographique dont les sommets sont les villes de Benevento, Caserta, et Campobasso. Cusano Mutri est situé dans une zone avec une grande destination touristique, connue pour sa beauté naturelle a été appelé la "Suisse du Sannio" et plus récemment, «La Perle du Parc Régional du Matese».




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Pour ses caractéristiques géographiques, la vallée de Cusano Mutri, entourée de montagnes  assez élevés sans un accès facile jusqu'à il y a quelques années, elle fit  acquérir au village, déjà dans les temps anciens, la dénomination de  Castrum Cusani,  c'est à dire lieu fortifié.

Et le symbole idéographique primitif avec laquelle il était représenté Cusano (la lettre Q) est dérivé, en fait, la configuration particulière cusanese topographique du territoire cusanese, entouré par un cercle de montagnes ayant une sortie unique,  la gorge du Lavello.


Cusano Mutri, un aperçu du centre-ville, vu de l'est (à proximité de la Contrada Triterno, où  je vis)

Nouvelles sûr concernant Cusano nous les trouvons seulement à partir de l'année 490
après Jésus-Christ que, lorsque le pape Felice III a envoyé un presbytérien d'officier dans la chapelle "Castrum".
 Les premiers vassaux de Cusano étaient les Sanframondo. Autres vassaux suivies à partir de mi 1400: De Vera, De Chiavellis, Gaetano, Colonna, Carafa, Del Tufo, Origlia, Monsolino, Barrionovo et Leone.
 En 1584, Don Guglielmo Origlia, gentilhomme de Cusano, échangé son domaine avec Don Ferrante Mosolino, gentilhomme de Faicchio, qui a déménagé son terrain de chasse des pistes de Mont'Acero aux plus grands du mont Mutria, au moment très riche d'animaux sauvages (ours ont été trouvés ici, avec chamois et chevreuils, sangliers sauvages indigènes d'ailleurs, tout à fait différentes de celles, d'origine Europe centrale, libérés par l'homme pour repeupler nos bois dans les dernières décennies).
La chasse (le culte sacré de la déesse Diane) était en fait la seule occupation qui a gardé les dirigeants locaux occupés à ce moment-là. Plusieurs fois, il a été la principale raison pour laquelle ils préfèrent une résidence ou d'un autre château.




LES BEAUTÉS ET LES MONUMENTS ARCHITECTURAUX 

Pour visiter le village médiéval et ses rues étroites vous marchez le long des marches de pierre, y compris l’évocateur  Vicinato Lungo.  A voir Piazza Lago, où était autrefois centrée de la vie du village.







“Piazza Lago”, avec les restes du château du marquis. La place est située dans la partie supérieure du village médiéval.







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Via Municipio







                                             “Piazza Lago”  avec l'entrée de Via Municipio.






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Une fois ici, il y avait aussi des commerces, il y a maintenant quelques magasins et bars. La place est dominée par un grand rocher, sur lequel se dressent les ruines du Château des Marquis, détruit en 1780,  après un soulèvement populaire.
Dans une crevasse de la roche est reproduite la "Grotte de Lourdes", sous laquelle il y a une belle fontaine avec une coquille pettinide.

La présence de la coquille indique que la source était publique. Tout le villageois pouvaient se servire de l'eau, tandis que les fontaines marquées avec la fleur étaient privés. Même sur la place d’arrivée au village, Piazza Orticelli, nous trouvons une fontaine en pierre avec la coquille pettinide.




Sur la place Orticelli il y a également un mémorial de guerre sur lequel a été récemment placé un aigle en bronze dans la mémoire de celle déjà existante jusqu’ à la Seconde Guerre mondiale.

Via Spinazzola




L'ancienne porte médiévale appelée " Architrave «, dans le " VicinatoLungo", qui est un long escalier de pierre entre les maisons de la vieille ville.




   

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Une partie des escaliers de la Via Cerro, toujours dans la vieille ville.






Via San Giovanni, avec la petite place bien rangée  et ensuite modernisé, communément appelé «Piazza Roma».




   
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Crèche permanente réalisé sur la Piazza Orticelli sur le plan incliné d'un mur de roche.

                                                                           

      



Au nord / ouest du centre-ville la ville il y a une importante colline rocheuse dite "Calvaire" au sommet de laquelle se dresse l'église de "Santa Croce", construite en 1689  par la démolition de l'ancienne forteresse Lombarde "le Castellaccio", qui a  été réalisé dans un lieu très important sur l'ancienne route pour aller a Alife.

La colline du Calvaire, à quelques kilomètres au nord / ouest de la vielle ville.







Le long de la route étroite qui grimpe sur la colline du Calvaire se trouve la première station de la Via Crucis  et  à côté du temple, a été construit un monastère habité occasionnellement par quelque ermite.
Dans la première partie de la petite route qui longe la colline du Calvaire se trouve   la 1ére des stations de la «Via Crucis ».



Image rapprochée  de la 1ère station de la «Via Crucis » qui longe   la colline du Calvaire. 
                                                                                                      




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 La chapelle de la Sainte-Croix sur la colline du Calvaire.



Ils méritent une visite, en qualité de constructions très ancienne, toutes les églises. 



Autel de l'église de SS. Pietro e Paolo



Autel de l'église de Saint Giovanni Battista



Nouvelles sûres sur l'histoire de Cusano remontent à 490 AD., Lorsque le pape Félix III a envoyé un prêtre officiant dans la chapelle du «Castrum».
Les premiers seigneurs de Cusano étaient les  Sanframondo. D'autres propriétaires ont suivi dans le milieu des années 1400: De Vera, Chiavellis De Gaetano, Colonna, Carafa, Del Tufo, Origlia, Monsolino, Barrionovo et Leone.




En 1584, Don Guglielmo Origlia, seigneur de Cusano, échangé son feudo avec celle de Faicchio, dont il était le seigneur Don Ferrante Monsolino, qui a déménagé le domaine de sa chasse sur les pentes du Monte Mont'Acero a ceux plus vastes de mont Mutria, à celle époque très riche d'animaux sauvages  (il y avait des ours, chamois et même des cerfs, des sangliers autochtones, bien different de ceux de repeuplement d'aujourdhui, qui viennent de centrale européenne, diffusisi dans nos forêts au cours des dernières décennies).

La chasse (culte sacré à Diana) était en fait la seule occupation qui a emporté les seigneurs de l'inactivité du temps et de la paresse, et de nombreuses fois eu raison de préférer résidence dans un château à l'autre.




 
Intérieur de l'église de Saint Nicola




Encore aujourd’hui  le dialecte de Cusano Mutri est très particulier, duquel on n'a pas encore  expliqué l’origine.
La grammaire particulière de ce dialecte n'est qu'une similitude discrète  avec celle du dialecte de Faicchio (village près de Cusano Mutri).  Ces deux communes voisines se partagent  une montagne  assez grande  et imposante qui s’appelle  Mont’Erbano.
Probablement que dans les temps anciens, des familles cusanesi de bergers ont fréquenté le territoire de Faicchio pour faire passer l’hiver aux  animaux, et peu à peu elles se sont installés et ça c’est arrivé aussi à des familles de berger de Pietraroja.

Mais on ne peut pas exclure le chemin inverse: bergers de Faicchio se sont installés dans le territoire cusanese, à la recherche de meilleurs pâturages, en particulier dans les mois d’été.  


 
Chapelle de Santa Rita dans l'église de San Nicola
                                                                                                                                      



    

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Eglise de Saint Vito, à la périphérie nord du village.







Église de Notre-Dame de Grace, à l'entrée sud du village.





Église de Sainte Marie du châtaignier, à 2 km du village vers le sud / est.





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Église de Saint Joseph, dans le quartier du même nom, à 2 km au sud du  village



Le quartier Saint Joseph" de Cusano Mutri (BN), situé un peu plus de 2 km de la ville vers le sud-ouest, autrefois connue comme «fort plaine» et "Cavarena", aujourd'hui est appelé San Joseph, qui  prend le nom de son église. Ce, par rapport àux autre églises dont est parsemée l'cusanese de la vallée est la dernière fondation, il a été construit à la demande et aux frais de riches Paolantonio Petrillo et son fils, le prêtre Don Nicholas.
Le territoire du "quartier", bien que tous cultivé, il a ensuite été habitée en permanence parce que l'insécurité et a eu des difficultés à atteindre la ville. Dans la seconde moitié du '700, grâce à la construction de la chapelle ont commencé dans le "quartier" est aussi une urbanisation rurale.
Les deux clergés de San Giovanni Battista (vascia à la Terre) et SS. Pierre et Paul (nchèpë à la Terre) se sont affrontés amèrement aussi à cause de cette «chapelle», qui est tombé dans la zone appartenant à la paroisse de Saint-Jean-Baptiste, mais les propriétaires (Paolantonio Petrillo et son fils, le prêtre Don Nicholas) étaient la paroisse SS. Pierre et Paul.
Pour mieux comprendre le pourquoi de luttes acharnées entre les deux clergés, il considère que, au moment du produit de la célébration d'un service religieux était très convoité et très compétitif parmi les nombreux prêtres.
L'autorisation pour la construction du corps sacré de l'édifice (la chapelle) par l'administration diocésaine de Cerreto, avec diverses interdictions et les contraintes, est de 20 Octobre 1745. La pose de la première pierre a eu lieu le 1er mai 1746 dans les environs la fête des saints: les apôtres Philippe et Jacques. Cela a suscité le mécontentement du clergé de Saint-Jean-Baptiste; le mécontentement qui a dégénéré en une bagarre 28 Février 1753, juste béni la chapelle.
La messe n'a pas été célébrée, parce que ceux qui le droit de patronage et les prêtres de deux paroisses se disputaient entre eux au cours; tout le mobilier de l'autel ont été jetés, avec la rupture du crucifié. Heureusement tout cela a pris fin sans effusion de sang, malgré la présence à l'extérieur de la chapelle de "cinq ou six personnes qui étaient ici avec scoppette dans le cricket."
Parmi excommunications, rappelle, les amendes et les tribunaux, il est venu à 1759, quand il a été ordonné fermé pour manque de "sanction royale". L'autorisation requise pour rouvrir, étant donné les différends d'ordre juridique, est venu 18 ans plus tard, soit en 1777, comme indiqué sur l'ancre préservé pierre tombale.
L'escarmouche a continué même après la mort du fondateur, prêtre Don Nicola Petrillo, qui a eu lieu en 1787, aboutissant à idée "calibré", soutenu par Decurionato. Cusano était dépourvu du cimetière, la chapelle a été, était suffisant pour acheter le terrain entourant la famille des mêmes fondateurs, résolvant ainsi le problème épineux de Saint-Joseph. En 1838, l'expropriation a été notifiée M. Don Antonio Petrillo, mais ceux-ci, homme instruit, semblaient opposition motivé bloquer l'initiative.


En 1869, il installe la construction du cimetière de Rialto, mais les ouvrages avancés ont ensuite été bloqué pour litige avec l'entrepreneur et le glissement de terrain est survenu.


"Donc, en 1881, il a commencé à examiner et à prendre des mesures pour voler les membres du clergé de l'église Saint Pierre, qui a continué pendant ce temps dans les abus économiques au détriment de l'autre paroisse.
En attendant, le bâtiment a été agrandi (qui a acquis la connotation actuelle); l'expansion béni 28 Avril, 1882 la création d'une confrérie.
Le 8 Juillet 1884, la Curie de Cerreto déterminé que saint Joseph sous la juridiction de Saint-Jean-Baptiste. Ils ont coulé les troubles qui ont conduit à la suspension des fonctions, puis à fermer la chapelle elle-même.
La réouverture a eu lieu le 17 Avril 1887. Dans les litiges entre les paroisses venaient presque à un accord. En 1889, le site a été rouvert x Realto, ou le cimetière. Même les vieux "substantielles", héritiers du fondateur, avaient trouvé la mort; émeutes ont eu lieu à nouveau en 1893, mais ont été réprimées par la Curie avec l'écriture "... le Patronage de Petrillo irait en fumée comme il est allé en fumée la dotation de la Chapelle".
Avec le nouveau siècle, ils ont changé les temps et intérêts, afin d'atteindre chaque relative tranquillité. La déclaration d'aujourd'hui de l'église, ainsi que la jonction perpendiculaire avec le réseau routier de la province, sont la première moitié du '900.

Actuellement, l'église est officiait,il sont vénérées Saint-Blaise (Février 3), et Madonnella (8 Septembre). La fête du Saint Patron (San Giuseppe), qui a été faite sur le troisième dimanche après Pâques depuis 1753, il ya quelques années a été déplacé vers le deuxième dimanche de mai.





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LA FRACTION   "CIVITELLA LICINIO
 "

Dans la vallée de Cusano, à l'extrême limite Sud / Ouest se trouve avec ses quelque 800 habitants, Civitella Licinio, une fraction de Cusano Mutri, également d'origine antique.

 
Vue de Civitella Licinio de Nord / Ouest (fraction de Cusano Mutri) avec le Monte Cigno (Mont Swan).




En tournant dans le sens horaire de 45 degrés la photo précédente (panorama du Nord / Ouest de CivitellaLicinio avec le Monte Cigno ou Mont Swan), met en évidence  encore mieux  la photo de profil de Monte Cigno (Mont Swan) qui ressemble à celle d'une personne.





Le nom  "Civitella " est situé dans les documents médiévaux, et se réfère à un petit village sur le mont Cigno, un "Civilité " abandonné et inconnu.
Le nom "Licinio" serait une déformation, apparemment originaire en 1811 par la Commission féodal, qu'il a appelé le pays Civitella Licinio, de forcer dialecte italien évident et arbitraire de Civitella du Cignu, c'est à dire Civitella del Cigno, nommé d'après la montagne où elle se trouvait.

Le terme «Licinio» a été ajouté par la loi en 1863, dans le but évident d'éviter la confusion avec d'autres villages, qui sont aussi appelés Civitella.

La "Fontaine du Champ" est située sur Monte Erbano, à 1.233 mètres d'altitude. On peut y atteindre de Civitella Licinio.



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Image rapprochée de la "Fontaine du champ", avec le grand réservoir pour abreuver les animaux à l'état sauvage, dans une montagne pauvres d’eau.


Les trois clochers gravés sur la "Fontaine du Champ".




Civitella a été littéralement détruite par le tremblement de terre catastrophique du 5 Juin, 1688 (c'était samedi de la Pentecôte, 48 jours après Pâques), à 21 heure: à partir de l'époque médiévale classique, correspondant, au début de Juin, à 17h ou presque), avec de nombreuses victimes.

Il semble que l'épicentre du tremblement de terre  d’un  degré maximal de l'échelle  Mercalli, a été localisé à Civitella , qui, pour sa destruction totale en raison de la terrible tremblement de terre, selon un chroniqueur de l’époque,  elle apparait comme si elle n’ avait  jamais existée





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    Des femmes de zones rurales.

                                      Fabriquées abandonnée en raison de l'émigration.


 Localité "Piperna" - autre caractéristique habitation rurale abandonnée, située sur ‘une crête rocheuse.


Cusano Mutri, pour la nature géologique particulière du sous-sol (voir également la formation de Cusano dans les traités de géologie), n'a pas été détruite, contrairement aux autres communes environnantes, par ce terrible tremblement de terre, donc il conserve  la structure urbaine originale et l'architecture beaucoup plus ancienne.
Civitella Licinio, bien que fraction de Cusano Mutri, a un dialecte bien  différent de celui de la capitale et ses quartiers. Le dialecte de Civitella est très similaire à celle de Cerreto. 
En Octobre 1943, abattu les ponts de la route de Cerreto - Cusano (celui du ruisseau Turio, près de Cerreto et celui de Lavello sur Titerno, Civitella fut isolée avec Cusano et Pietraroja, et a donc été sauvé par la destruction de la Seconde Guerre mondiale, place durement touchés d'autres centres de Sannio de Benevento.






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L’énorme "bloc de pierre de Civitella", aussi appelé  «i Mourrone»  dans le dialecte local, il est une véritable attraction.

Il ya un énorme bloc de pierre isolé sur un terrain plat, surmonté d'un bien adapté fabriqué à la grande maison en pierre, située au niveau de Civitella Licinio, près de la nouvelle route construite en 2000, reliant Cusano Mutri à Cerreto Sannita.





 Une autre image du "pesco de Civitella" (l’énorme bloc de pierre de Civitella), aussi appelé  «i Mourrone»  dans le dialecte local.



     

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Le vieux et très important  pont  près de la localité Pescu ( ou Piscu ) ‘Mpis’  (gros rocher en équilibre) sur Titerno. Lorsque les districts Pezza di Perno, Raone, Potete n'avaient pas de routes pavées (jusqu'à il ya plusieurs décennies), a permis aux habitants de ces districts de rejoindre  à pied la route Civitella - Cerreto près du gros rocher en équilibre. 





Le pont est situé près de l'entrée nord du tunnel delCigno, construit en 2000 sur la route actuelle Cerreto - Cusano.

Une autre image de l'ancien pont preès ddu Pescu (ou Piscu ) ‘Mpis’ (gros rocher en équilibre),   sur Titerno.







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ACTIVITÉS ÉCONOMIQUES

Le bassin de Cusano Mutri couvre plus de 6000 hectares, avec des différences de hauteur allant d'un minimum de 257 m.  Pont de Lavello,  aux 400 m du Centre du village de Civitella Licinio, aux  450 m du centre abrité   de Cusano Mutri, jusqu'à 1823 m. Monte Mutria , la troisième hauteur du Matese, après Monte Miletto (2050 m.) et Gallinola (1923 m.), qui s'appelle le æsërë o Matese dans le dialecte de Cusano Mutri (c'est à dire “l'exilée du Matese”: de la légende d'une personne en exil dans ceux lieux) .

La population en 1532 était de 135 propriétaires, un signe que la propriété est assez répandue. Le nombre augmente encore jusqu'à 472 propriétaires taxés en 1669, un signe que la peste de 1656 n'avait pas effleuré la population. En 1861, 3 944 résidents étaient sans Civitella, et en 1871, avec Civitella, étaient 4769. En 1984, ils étaient 4485 et le 31 Août 2001, elles s'élèvent à 4399.

Berger à cheval avec son troupeau dans une zone assez éloignée, à proximité d'une rare aujourd'hui "grange primitive” (dans le dialecte local appelé «méta »), visant à préserver le foin fixer autour d'un poteau.

L’économie, jusqu'à il y a quelques décennies, il était essentiellement agricole et pastorale. Il est cultivé principalement du blé, du maïs, des pommes de terre et les légumes, ainsi que d'une cultivation  assez importante de la vigne et un peu moins d’olives.


Or, les coltivations de ces terres sont petits, en particulier celle de la vigne, en raison du climat avec des températures trop basses; pour cette dernière, beaucoup de gens préfèrent, au moment de la récolte  achète  les raisins dans les communes plus en aval pour faire eux même le vin dans leurs propres maisons, avec leur propre matériel.
Par contre on produit  pas mal  des châtaignes, des champignons  des fraises sauvages et l’origan.

L’élevage de bétail, surtout les ovins, était autrefois très répandu. On pratiquait la transhumance dans les Pouilles et sont encore visibles les traces des anciens " tratturi "  larges environ 60 pas, qu’on parcourrait  deux fois par an : à l'automne dans les plaines, et au printemps vers la montagne. 

Évidemment, on produisait de la laine, et des chiffons en laine. 


Bovins à l'état sauvage sur les vastes montagnes de Cusano Mutri.



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 L’arrosage  d'un champ de pomme de terre



Beaucoup étaient (et sont encore) les citoyens de Cusano Mutri qui pour chercher  du travail, ils ont connu  l'émigration au cours des dernières décennies, en particulier en Suisse et en Allemagne. Ils ont fait de gros sacrifices, mais ils se sont  assurés un avenir sur,  ils ont appris les différents métiers, et pourquoi pas, ils ont également acquis la mentalité  plus avancée du pays d’accueil.
Tout ça a fait du bien à l’économie de Cusano, car avec les revenus important des immigrés, on a pu reconstruire des maisons qui était en mauvais état, avec le confort nécessaire, on a donné du travail à tous les commerces, et ainsi de suite.
Pas mal d’entreprises ont vu le jour, surtout la fabrication du marbre, la construction des maisons, le fer l’aluminium, le bois ecc.

L'habileté des artisans de cusano, est aujourd’hui appréciée non seulement dans les communauté locales, mais aussi dans les regions voisines.






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Paniers sur le marché, produits importants de l’ancien artisanat local.
  




Cusano Mutri concernant son développement, met beaucoup d’espoirs dans le tourisme, vu l’optimisme de cusanesi par rapport à la Bretella (nouvelle route),  qui consentira finalement des liaisons rapides avec la vallée Telesina Dans cette perspective doit être vu optimisme cusanesi contre le " riser" en cours de construction, qui va, enfin, des liens rapides vers la vallée Telesina.

Nous avons noté précédemment, le symbole idéographique plus primitif avec lequel il était représenté Cusano (la lettre Q), qui découle de la configuration topographique et particulière du territoire cusanese.

La route qui passait par Lavello,  était  un sentier très étroit de montagne, (mulattiera) elle  longeait   la rive gauche du  Titerno, jusqu’ à Pesco  Civitella " (i murrone)  par les habitants de la fraction. Le type de pierre isolé dans une zone plane, surmonté par une petite habitation (bien adapté à la grosse pierre), qui est situé à la hauteur de Civitella Licinio, près de la nouvelle route de liaison (la Bretella) entre CusanoMutri et CerretoSannita, et c'est une véritable attraction.
La route carrossable entre CerretoSannita et Civitella Licinio,  et donc  dans la gorge du Lavello, a été réalisée dans une époque relativement récente : en 1861 (année de départ) et 1876 (année d'achèvement des travaux).




Mais il a toujours été route à risque de chute de crêtes rocheuses. Dans les années 80 (il y a un peu moins de vingt ans) cette même route, a été fermée pendant quelque temps à la circulation à cause de chutes de blocs qui se détachait de la falaise rocheuse en amont de la route. Ceci fit accélérer la recherche de solutions alternatives et a commencé la construction de la Bretella, (encore en construction), y compris le tunnel du Cigno




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LA FÊTE DES CHAMPIGNONS

Champignons (bolets) typiques qui poussent dans les dans les montagnes.



Jeune "baguette de tambour", l'un des champignons les plus recherchés.


Baguette de tambour,  déjà développé.




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Le chapeau de la « baguette de tambour » qui est utilisé dans la gastronomie. Grande saveur de ce champignon, en particulier lors de la cuisson sur le gril.


La fête de champignons dans Cusano Mutri est l'événement de la fin de l’été, pour des dizaines de milliers de visiteurs de toutes les régions de l'Italie pour déguster les différents plats à base de champignons qui leur sont proposés.

            - boulettes,  
            - nouilles, 
            - risotto,  
            - polenta, 
            - lasagnes aux cèpes, 
            - soupe de champignons, 
            - pizzas et brusquettes avec de la sauce aux cèpes, 
            - cochon de lait farci aux champignons, 
            - garnitures rustiques, 
            - champignons panés, 
            - ragoût de champignons, 
            ... et bien d'autres choses.                 








Mais le festival n'est pas seulement la nourriture, C'est aussi la culture avec les nombreuses expositions qui ont lieu,  des spectacles, et à la recherche d'authenticité avec l'exposition–le  marché de l’artisanat et des produits locaux, que vous pouvez acheter :


              - miel,
             - origan,
              - esprits de fraises et herbes,
            - nocillo (vin de noix) pecorino,
             - fromage de chèvre, 
             - ustensiles de cuisine en bois,
              - plaind’objetsfaits à la main, et  en bois,
            - paniers artisanal de toutestailles,
            - mortiersenpierre,
            - céramique,
             - broderie,
             - tricots.


et ...  tantd'autres choses à découvrir


Le Boletus regius (de réel porcine), très recherché après, est une variété de champignons.





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La ovolo buono (AmanitaCaesarea) est l'un des champignons comestibles les plus respectés et les plus recherchés , beaucoup consommés crus avec de la salade .
Contrairement à de nombreuses espèces de champignons qui nécessitent une forte humidité, cette espèce préfère un climat sec. Sa délicatesse conduit les Romains à l'appeler " nourriture des dieux " et de protéger les forêts dans lesquelles ils reproduisaient



En bref, la fête des champignons est un événement d’une grande importance  pour Cusano Mutri, la manifestation  a acquis, au fil des ans, une réputation grandissante, et ces dernières années on a dépassé, les 100 000 visiteurs.


De la fin du printemps jusqu'à la fin de l’automne, dans les vastes forêts de Cusano Mutri, ils existent de nombreuses espèces de champignons : tout d’abord, le bolet, la bonne ovolo, la chanterelle, mazze di tambour, le Virno, il prataiolo, e bien d’autres






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LA FÊTE DES CHATAIGNES   



Châtaignes dans les chardons

Le fête a lieu dans la fraction de Civitella Licinio, et est une autre étape de rencontre, et annonce le début de l'automne pour les amateurs de produits authentiques des bois. 


Un châtaigné, l'un des nombreux que l'on retrouve dans la région de Cusano e CivitellaLicino.

L'expérience acquise au fil des années a permis d'améliorer de façon continue l'organisation et d’offrir délices culinaires préparés à base  des châtaignes toujours plus savoureuse, comme par exemple les panzarotti , cannoli , tronchetti, ballotte, Châtaigne delprete, ces dernières sont très précieuse et riche en saveur , une véritable carte de visite pour Civitella Licinio.




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Exposition de variétés de châtaignes à la fête.





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LES TAPIS DE FLEURS DE CUSANO MUTRI

Un autre événement  traditionnel de Cusano Mutri que le visiteur attentif ne pourra pas manquer, c’est l’Infiorata du  Corpus Domini, qui est réalisé par un groupe nombreux et enthousiaste de cusanesi (mais aussi par des personnes en provenance des villages voisins), sous les auspices Pro Loco Cusanese et l’administration communale, et qui voit toujours une bonne participation des jeunes.

Tapis floral sur la place principale du village (Piazza Orticelli)



Tapis de fleurs


Le jour de l' événement, vous pouvez admirer,  cependant, que l'acte final, qui est très efficace , un travail qui a duré quelques semaines , a commencé avec la présentation par les différents groupes organisés, d’ un comité d'évaluation,  et qui  a continué avec la recherche et la collecte de fleurs , feuilles , baies , les céréales, la terre et tout ce qui peut être utile pour la réalisation des œuvres.


Depuis les premières heures de la matinée les rues et les places du village regorgent de couleurs, de parfums, des artistes occupés, avec de l'imagination et de la bonne volonté qui après plusieurs heures de travail passionné, vont  offrir aux yeux des nombreux  touristes présents, un spectacle vraiment impressionnant de couleurs et de formes.


Tapis de fleurs









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Dans les yeux des touristes, on  montre des  tapis de fleurs, qui forment différentes nuances des paysages, des visages, des dessins inspirées a la paix. Mosaïques qui rappellent les vitraux des églises tandis que les draps finement brodés et tapis sont exposés depuis les fenêtres et balcons, des maisons, et sur des autels occasionnellement  improvisés sont érigés dans des endroits où la procession religieuse,  autre moment solennel de la journée, devra s’arrêter. Bref, une véritable exposition en plein air.


Tapis de fleurs









LE SAINT THORN

L'église de San Giovanni Battista, a  CusanoMutri,  possède une épine selon le dire des anciens religieux, appartiendrai, a là  la couronne de Jésus Christ.
Il s'agit d'une épine d’environ deux centimètres et demi de long. Et c’est en soldat, nommé Barbato Castello de retour de la terre sainte qui à l’époque, l’avait amené.

En 1693, l’épine, est devenue 2 fois  de couleur rouge vif, comme une bougie allumée.  Cela s'est également produit deux fois le 3 Février 1710 lors de la procession de Sant ' Onofrio.
Un autre miracle que nous trouvons décrit en détail dans l'acte notarial en date du 3 Août 1805. Ce jour-là, alors qu’il y avait toujours le tremblement de terre a commencé le 26 Juillet, on avait organisé, une procession de pénitence, en transportant la Spina Santa,  (Sainte-Epine) dans  un autre ostensoir avec la relique du  bois da la Sainte Croix et la statue de la Vierge Addolorata jusqu’ au mont Calvario.  Une fois la haut, pendant qu’on donnait la bénédiction avec la dite relique  la pointe de l’épine,  est devenu blanche,  comme s'il allait fleurir.


La procession pénitentielle, très émouvant, est toujours perpétué le 3 Août de chaque année.

Ostensoir en forme de reliquaire, dans lequel est gardée la "Spina Santa" à Cusano Mutri, qui est un argent massif, ciselé, qui remonte il y a plusieurs siècles. 







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FAUNE  ET  FLORE


L'environnement naturel de Cusano Mutri se caractérise par une chaîne de montagnes avec des forêts et des paysages pittoresques,  qui attirent de plus en plus de touristes et amoureux de la montagne, en particulier aux environs  de  Boccadella Selva, où vous pouvez facilement y arriver en  voiture.

Mais il y a des zones peut-être encore plus intéressantes pour les touristes et les visiteurs.  Il est pensé pour les améliorer par l'identification et la découverte d'anciens sentiers, en faisant appel à des groupes des  connaisseurs et experts, qui eux font en sorte que les excursions soient plus sûres et les plus intéressantes.

Compte tenu de l'environnement essentiellement montagneux de Cusano Mutri, riches en bois, ne peut pas manquer la faune sauvage, qui prend place, sur un vaste territoire qui s'étend aussi  dans les commune voisines, jusqu’au Massif du Matese et les zones environnantes. 

Les animaux les plus connus sur le territoire de Cusano Mutri sont: 
            Le loup, 
            le sanglier, 
            et le lièvre.


Le Lièvre – Cet animal sauvage, actif uniquement pendant la nuit, à la différence du lapin qui lui ressemble,  mais qui n’a  pas de tanière et que le jour se cache dans les buissons et si nécessaire, utilise sa vitesse de course e pour échapper aux prédateurs, surtout le renard.


  
   -    le renard

Un mal renard rouge (vulpes vulpes)
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le blaireau (melesmeles)
-     la martre

-     la fouine








De ces trois mustélidés, le blaireau (Meles meles) est le plus grand (qui a un poids moyen qui oscille entre 10 et 16 kg).

La martre est similaire à la fouine, mais alors que la martre (Martes martes), pesant en moyenne moins de 2 kg, a un museau long et pointu, un uniforme de couleur de la fourrure et une tache jaune visible sur la gorge, la fouine (Martes foina ), qui pèse un peu plus de 2 kg, est instantanément reconnaissable de tous les autres mustélidés la faune italienne pour grande tache de couleur blanche qui a sur la gorge; buisson qui fourchettes étendant au centre le long de la bande intérieure des pattes antérieurs.



Fouine qui a attrapé une grive.

- la belette
- la moufette
- le hérisson
- chat sauvage
- la perdrix bartavelle
- jay
- la pie
- pigeon ramier
- grive draine
- blackbird
- le pic vert
- pic
- la corneille mantelée
- le corbeau
- buzzards
Martre sur un arbre à la recherche de proies

- le faucon pèlerin
- le faucon crécerelle
- le hibou
- les scops

- le hibou moyen-duc


- un grand nombre d'oiseaux migrateurs, à la fois en été et en hiver.



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     Le faucon pèlerin est présent dans bon nombre et nids sur les faces rocheuses des montagnes de Cusano Mutri.







Le "hibou moyen-duc" (pesant 250-300 g) est beaucoup plus petite que l'"Hibou Grand-Duc", qui peut peser 3260 grammes.


Hibou Grand-Duc, beaucoup plus grande que le hibouMoyen-Duc, est rare, mais est toujours présent dans la région





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Le loup, qui n'a jamais quitté ces zones, est de plus en plus présent. Dans le passé a causé une certaine inquiétude (et quelques dommages) aux bergers pour les assauts constants en particulier à des troupeaux de moutons.


Ces derniers temps, et même maintenant, le phénomène se répète,  mais il semble que les responsables de ces attaques ne sont pas seulement des loups, mais les chiens mi sauvages.


Loup solitaire





Paire de loups. Notez les deux regards, l'un sournois et l'autre mystérieux.



Le sanglier trouve aussi son habitat idéal dans ces zones, et il est assez répandu, mais il s’agit d’une race introduite à des fins de chasse. Jusqu'à la première moitié du 800 (XIXe siècle) il y avait une race indigène assez répandu mais  qui a fait l’objet d’une extinction. Même aujourd’hui, des histoires des personnes âgées on se souvient des détails qui confirment la présence du sanglier dans le passé.


On raconte par exemple, que  des nombreuses fois, furent trouvées des  restes de sanglier (surtout les jambes), près de tanières de loups.


Le sanglier a des habitudes nocturnes. Jour est toujours bien caché dans les bois.




Toujours d'après les histoires des anciens, on a appris que sur  les montagnes de Cusano Mutri, dans les falaises qui sont parmi la "Costa del Monaco" (pente rocheuse du monaco) et "le Macchie ", a vécu jusqu'au 800 le chamois,  appelé en dialecte cusanese "crapiæ".


C'était probablement le même genre de chamois (Rupicapra ornata) qui vit encore dans le parc national des Abruzzes. Comme le sanglier autochtone, le chamois a fait l'objet des premières formes rudimentaires de chasse qui ont ensuite été pratiquées par quelques personnes, avec armes et de munitions que nous voyons aujourd'hui dans les musées.




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On  dit que les montagnes de Cusano Mutri, dans le passé, ont vécu même des chevreuils,  mais on n’a pas d'informations précises.
Avec sanglier autochtone  et aux chamois,  l'ours, fit aussi objet d’extinction. iI était presque certainement le même genre de l'ours (Marsicano), qui est maintenant protégée dans le Parc National des Abruzzes.



Près de la mulattiera (route très étroite de montagne) qui longe la pente sur la pente raide de la  "Costa del Monaco" (pente rocheuse du monaco)  et qui monte  à Fontana Paola depuis le  quartiers San Felice et Cerracchito, il y a une petite grotte que on appelle la tanière de l’ours, confirmant la présence de l'ours, dans le passé, dans  les montagnes de Cusano Mutri




 .





L'aigle royal (Aquila chrysaetos) est l'un des oiseaux le plus répandu dans les montagnes du Matese, où est situé dans Cusano Mutri. Mais pas mal de gens, ne savent toujours pas que des aigles royales vivent sur ces montagnes. 
Bien sûr, nous n'avons plus ces couples d’oiseaux nicheurs d’autrefois, présent au milieu du siècle dernier. 
Mais encore aujourd’hui, une paire d'aigle royale, vit,  et ça depuis pas mal de temps, sur la montagne du Matese, et  qui se déplace même dans des autres zones de ces mêmes montagnes.
Un minimum de surveillance, serait quelque chose non seulement utile, mais pas indispensable, pour assurer la survie de ce magnifique oiseau de proie.

Il y a un projet en cour, qui consiste à défendre des espèces d’oiseaux rares, comme la perdrix bartavelle, ou perdrix grosse, et l'Hibou grand-duc, rapace nocturne d’importantes dimensions, capable de chasser même des renards. 

Le Hibou grand-duc, dit aussi bufù en dialecte cusanese, il a été présent jusqu'à les années 50 dans maurégl', zone de la Fontana au Stritto,  et près de la contrada (quartier) Cerracchito, ou il se cachait a l’abri du froid la journée, pour chasser la nuit. 




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La perdrix bartavelle très répandue jusqu'au début des années 60, est devenue rare. Seulement convenablement protégé par une politique de réintroduction, fera en sorte qu’un jour on pourra nouveau la voir et de façon permanente.


Une perdrix bartavelle (Alectoris graeca) photographié avec un téléobjectif.








Perdrix bartavelle en comparaison avec le merle, qui est l'un des oiseaux les plus connus.






Photo rare d'un groupe de "perdrix bartavelles des Apennins" aussi appelées grande perdrix (alectoris graeca graeca). 

La perdrix bartavelle (Alectoris graeca), aussi appelée grande perdrix, est un oiseau de la famille des fasianides.  C'est comme un petit poulet sauvage très coloré, qui vit à terre et  en groupes de 10 éléments environs. Ils ont maintenant tendance à rencontrer, si pour une raison quelconque (menacé par un prédateur ou un autre), ont été dispersés avec bousculade à pied ou en l'air. La perdrix est de 35 cm de long et pèse, en moyenne, de 600 à 900 grammes.




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Même la perdrix bartavelle est une perdrix. Autres perdrix sont : la perdrix rouge (Alectoris rufa), la perdrix sarde (Alectoris Barbara), la perdrix blanche (Lagopus mutus) et la starna (Perdrix perdrix), aussi connu comme la perdrix grise . En Italie, il existent trois sous-espèces de perdrix bartavelles: la perdrix bartavelle des Alpes (Alectoris graeca saxatilis), la perdrix bartavelle des Apennins, (Alectoris graec gracea)  et la perdrix bartavelle de Sicile (Alectoris graeca whitakeri).

Comme déjà mentionné, la perdrix bartavelle vit dans le sol, où se déplace, si nécessaire, surtout si elle est menacée, se jette à une vitesse considérable et, si nécessaire, se lance dans un vol éclair le long des versants montagneux, presque toujours en descente, compte tenu de la considérable poids par rapport à la surface des ailes, qui sont plutôt étroite mais forte. Le vol, à le soulevé de terre, est très bruyant, alors il continue avec une longue et rapide glisse vers le bas (battu), et parfois se termine par une longue montée, presque toujours dans un point invisible du point de départ et le lieu à une distance respectueuse par ce dernier. Il se nourrit de graminées, graines, bourgeons, des insectes et des baies. Oeufs, en moyenne 10 à 14, sont disposés dans une dépression dans le sol derrière une pierre ou même en dessous, où il se déroule, le déplacement de la terre, une petite niche protégée, ou l'abri d'une haie. Le petit trou (ou la dépression) est couvert d'herbes sèches, feuilles et de mousse, pour former un nid confortable, où les nombreux œufs sont couvé attentivement.




La perdrix bartavelle préfère les pentes des montagnes avec l d'arbres absent ou pauvres. Elle se déplace, par temps chaud, au sommet de notre Apennins et jusqu'à 3000 mètres dans les Alpes. Elle est de retour sur nos montagnes, où, comme déjà dit, était abondante jusqu'à ce que les années 60, à partir de laquelle ont disparu, soit parce que d'une maladie (maladie infectieuse) qu'un peu gestion judicieuse de la faune.

Une protection de la faune sera nécessaire, mais de façon progressive, et avec détermination. Une attention particulière à l'application effective de l’interdiction de la chasse, en particulier dans les zones protégées.



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En introduisant le sujet, " faune et flore de CUSANO Mutri – BREvi note «, a été  souligné la richesse des forêts du  territoire cusanese.

L’altimétrie, comme déjà mentionné, allant de moins de 300 mètres du Pont de Lavello, aux 1823 mètres du sommet du Monte Mutria . Par conséquent, dans le territoire cusanese  sont comprises  des zones climatiques: le "Lauretum", qui remonte à environ 600 mètres d’altitude, le "Castanetum", de 500 à 1000 mètres d’altitude, le "Fagetum", à partir de 1000 mètres jusqu'à la limite de la végétation. 


Truite de la longueur de 45 cm dans le haut Titerno, à Cusano Mutri.

Truites vivantes photographiés dans la nature par mon fils Andrea. La photo a été prise dans le haut Titerno, qui vient des montagnes de Pietraroja, tombe dans le bassin de Cusano Mutri et, après avoir traversé plusieurs autres villes, est un affluent gauche de la rivière Volturno.

Cette truite a été mesurée par la récupération d'une feuille d'aubépine sur l'eau dans laquelle elle se trouvait.


La comparaison de la mesure réelle des graphiques de la feuille, et étant connu de mesure truite graphiques, il a été possible d'obtenir la truite de mesure réelle en utilisant les proportions suivantes:







Photo prise sur les montagnes de Cusano Mutri, dans un bois de hêtres.


Dans le contexte de la zone climatique inférieure (la "Lauretum") il y a une végétation ligneuse qui va parfois jusqu'à la zone de la "Castanetum" et se compose principalement de :

-
Salicaceae ,
peuplier ,
Noyer (Juglans regia ) ,
Noyer noir (Juglans nigra, originaire d'Amérique du Nord, récemment introduit),
 il carpino( Carpinus betulus) , jusqu'à 25 m,
il carpino oriental, ou carpinella en dialecte appelé scorbo" (arbuste presque toujours de petit taille, car il développe peu)
le noisetier,
le cerisier


Le chêne:  dans les quatre variétés les plus connues dans la région, on trouve : la farnia 
(quercu peduncolata),  d’un  bois très prisé, en dialecte appelé èsche. Il Cerro (quercu cerris), la roverella (quercu pubescens, cette dernière appelée en dialecte  "Cerqua") et il leccio (quercu ilex), en dialecte appelé " ìuc'ë".
Il y a aussi deux variétés de tilleuls, dans la région: tilia cordata,   (tilleul sauvage)  ou tilleuls a petites feuilles, et platyphyllos  Tilia. La caractéristique principale qui distingue ces deux variétés tilleul est  la présence d’une pelure orange sur la face inférieure de la feuille de la  tilia cordata.



l’érable  frisé, (acer platinoïde),
l’érable de montagne, (acer pseudoplatanus), se démarque des platinoïdes  pour les fleurs qui sont pendus plutôt que droits),
érable de champ, (oppio, ou un dialecte : occhie.
Erable américain, (negundo introduit récemment),
et l’ippocastane.
Il est évident que dans le "Castanetum" l'arbre typique,  c’est le châtaignier,  typique, ainsi que dans le "Fagetum" est le hêtre.






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Avec ce dernier, qui tend à former bois pur (dans un lieu frais et humide, ou rarement  il y a des incendies on trouve  parfois que l' érable de montagne ( Acer pseudoplatanus , également appelé érable sicaromo),
l 'houx,

et le taxus (Taxusbaccata) .

Orchidées dans les montagnes de Cusano Mutri










Edelweiss photographié sur le mont Mutria







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AUTOUR CUSANO MUTRI



Depuis Cerreto vers Cusano Mutri, sortant du tunnel de Monte Cigno, on remarque  un cadre naturel plutôt charmant et très différent de ce qui a été laissé derrière nous: autour du fond de la vallée, qui présente une petite plaine qui longe le Titerno, qui a récemment permis la construction d'une liaison routière moderne (La bretella), s'étend un endroit collinaire habité à la campagne, avec des maisons dispersées, et dans la plupart des cas isolé par environ les deux tiers de la population de Cusano .
Autour du bassin en forme de vallée se dresse un cercle de montagnes plutôt imposantes, ce qui peut être vu en plus de l’altitude, même pour la rugosité particulier (longues falaises rocheuses, des murs avec de longs surplombs, grands affleurements rocheux, canyons, etc.

En raison des grandes sources pour les vues de plus en plus vastes que vous pouvez admirer. Si vous montez en altitude, le vert omniprésent du bois et la beauté du paysage et dans les mois les plus froids, vous pouvez, à partir de la vallée, voir  la neige sur plusieurs  mois.
Tout cela a contribué à donner à Cusano, le surnom de    Suisse du Sannio, ou Coin Suisse.


L’association du paysage  cusanese, a celui suisse, peut sembler , pour le lecteur bizarre, mais qui connait l’endroit, sait  que , en plus du  paysage semblable à celui de la Suisse, en l'espace de quelques kilomètres on passe du tiédeur  des  collines, à la rigueur des montagnes.



Mais les visiteurs qui viennent à Cusano Mutri ont la possibilité, ainsi qu'à peu kilomètres, pour visiter:


-  Les restes d'un monastère bénédictin du XIe siècle, dédiée à la Sainte Croix, sur la route provinciale Pietraroja - Sepino, exactement sur le col de la Sainte Petite Croix ("Santa Crocella") (1219 m s / l / m), près la très petite kiosque, mise en Octobre 1960 avec une croix de pierre et une plaque sur laquelle est écrit en latin: "crux parva ubi monasterium clarum" (petite croix où il y avait un monastère célèbre).
Le col de montagne de Sainte Petite Croix ("Santa Crocella") est une selle de montagne de grande suggestion du paysage et est juste sur la ligne de frontière entre les villes de Pietraroja et Sepino, entre les provinces de Benevento et Campobasso et entre les régions de la Campanie et Molise.


               
Le col de montagne de Sainte Petite Croix ("Santa Crocella") passant par Pietraroja (BN). Ce franchissement de montagne, à une altitude de 1219 m. au-dessus du niveau de la mer, est à environ 16 km de la ville de Cusano Mutri et est sur ​​la ligne confinant  de frontière entre :
-        les communes de Pietraroja, et Sepino,
-        les deux provinces de Benevento et Campobasso,
-        ainsi que les deux régions de la Campania et del Molise.







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Le col de montagne de Sainte Petite Croix ("Santa Crocella") au début de la route qui descend vers Sepino (CB). 



   La très petite kiosque du col de montagne de Sainte Petite Croix ("Santa Crocella"), construite pour rappeler aux visiteurs  que à cet endroit, fut réalisé après l'an 1000, un monastère bénédictin dédié à la Sainte Croix.






 Image rapprochée de la très petite kiosque posée  en Octobre 1960, avec croix de pierre et une plaque de pierre, sur laquelle est écrit en latin : "  crux parva ubi monasterium Clarum " (petite croix où il y avait un célèbre monastère).

     



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Les restes de l’ancienne Sepino, dans localité Altilia, territoire de la Commune de Sepino, (CB), à environ 25 km  de Cusano Mutri.


Selon les chercheurs, la cité romaine se trouvait autrefois dans la plaine, et qui était fermé au début du premier siècle avant JC par un quadrilatère limite. Les quatre portes, aujourd’hui classé avec les noms conventionnels de Boiano, Tammaro, Benevento et Terravecchia, sont une arcade surmontée par les têtes  de la divinité, inscriptions et statues de barbares. Un théâtre de l'époque impériale présente une cavité appuyée contre les murs. La ville a été traversé par une petite route (tratturo) sur lequel s’alignait le decumanus; nombreux étaient les mausolées identifiés en dehors de la ville.


Altilia, commune de Sepino (CB) - Vestiges d'une ancienne ville romaine du 1er siècle avant  J C.








Altilia, commune de Sepino (CB)




Altilia, commune de Sepino (CB)






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Cusano Mutri ( BN ) – Localité "Bocca della Selva" (embouchure de la forêt) en hiver dans la nuit (1393 m s l m)




  
 Bocca della Selva"  (embouchure de la forêt) sur le côté de Bénévento, passant de Cusano Mutri.



Boccadella Selva, station touristique – montaine  maintenant,  bien connue, situé à environ 20 km de la ville de Cusano Mutri, sur le côté Nord / Ouest du Mont Mutria, à une altitude de 1393 m. s / l / m (sommet de sella le plu haut de la route panoramique du  sud, du Matese,  qui traverse le village de montagne devant le bar à café,  l’altitude  de la Bocca della Selva, est à la même que le sommet le plus haut du massif du Taburno.

- Dans les environs de  Bocca della Selva, on peut visiter : 1) - le lac du Matese,  2) - Campitello Matese,  3) - l'oasis WWF de Guardiaregia et Campochiaro.

  
 Le lac de Matese  en hiver. Le lac est plus de 1000 m. s.l.m. et sur ​​la droite  vous pouvez voir le Monte Miletto (2050 m), le plus haut sommet de la région Campania.






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- En aval de  Cusano Mutri vous pourrez admirer les céramiques artistiques de  Cerreto et celles  di San Lorenzello, et connaitre aussi, des produits locaux, comme   les vins, et l’huiles de la région, qui sont très demandés, et de qualité.

Photo prise en amont de l'ancienne route de CerretoSannita - Civitella Licinio - Cusano Mutri ci-dessus  Pescu ou Piscumpis,  qui signifie : rocher qui penche, le long de la pente du Mont Erbano.







C'est qui "Scipionix samniticus", alias  "CIRO", fossile de dinosaure trouvé a Pietraroja (BN).

"Scipionixsamniticus", alias  "Ciro" a  été découvert dans les années ‘70 par un paléontologue amateur de  Vérone, Giovanni Todesco, dans Pietraroja (BN), un village qui avec ses 832 mètres d'altitude est le toit de la province Benevento. Mais Todesco ne le reconnaît pas comme un dinosaure avec certitude. Les années passent et en 1993, le découvreur entrés en contact avec le paléontologue George Teruzzi, du Musée d'histoire naturelle de Milan, qui a reconnu " Scipionix " pour ce qu'il est : un fossile de dinosaure!
 Les chercheur  universitaires locaux le surnommèrent  CIRO  mais seulement à partir du jeudi 26 Mars 1998, avec sa présentation au Musée d'histoire naturelle de Milan, en conjonction avec une étude publiée dans la revue " Nature ", " CIRO,  " est est devenu célèbre dans le monde entier, et les scientifiques, très embarrassés par ce surnom, lui donnèrent le nom scientifique, qui est SCIPIONYX SAMNITICUS. ScipionixSamniticus " Scipio " peut-être en l'honneur de Scipion Breislak, un célèbre géologue de la seconde moitié de 1700, qui en 1798 a écrit  en premier : le fossiles de Pietraroja.


Fossile de chiot dinosaure préhistorique (Scipionix  Samniticus), mieux connu sous le nom " Ciro «) retrouvé, à la fin de la décennie 1970 à 1980 sur le Mont Civita de Pietraroja (BN) dans le massif montagneux du Matese. Animal préhistorique a vécu il y a 113.000.000 années.

Il appartenait à une espèce très semblable aux dinosaures carnivores redoutables appelés "velociraptor " et comme eux  même, " Ciro " appartenait à une espèce qui marchait sur ​​ses pattes arrière, et a été en mesure de courir très vite, comme presque tous les prédateurs carnivores.

"Scipionix samniticus" est le premier fossile de dinosaure retrouvé entier qui se trouve en Italie et il est le seul dinosaure dans le monde où ils sont visibles, ainsi que les parties dures (os , dents, coquilles), aussi divers tissus mous tels que l'intestin (avec des restes dernier repas), le foie , la trachée , les yeux , la peau, et des faisceaux de fibres musculaires de la poitrine. Se démarquent aussi les griffes


Par contre ONIX, signifie griffe, indiquant les typiques extrémités des pattes  avec laquelle le bipède carnivore saisissait ses proies, qui après  démembré avec ses  dents solides. Enfin "samniticus" se réfère au  Sannio le nom latin de la région de Benevento et Pietraroja.



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 “Scipionyx" a vécu il y a 113.000.000 années, dans le Cretacico inferieure, la troisième période de l'ère Mésozoïque, entre 145 et 65 millions d’années, dans une sorte de lagune, appelé,  la Mer de Tetide   caractérisé par des groupes d'îles,  que plusieurs millions d'années plus tard, se seraient transformés dans nos régions.
A cette époque, la température moyenne était plus élevée que maintenant, compte tenu également du fait que la zone où il serait apparu Italie se trouvait   presque à l’Equateur.
En bref, le temps était chaud, tropical, avec un environnement similaire à celui des iles  Bahamas aujourd’hui.


Le Parc Geopaleontologique de Pietraroja (BN), où le fossile a été découvert, le petit  dinosaure préhistorique (« Scipionix  Samniticus, ou CIRO. Le parc, situé à 840 m. s.l.m. près du centre de  Pietraroja, est à environ 6 km (à vol d'oiseau)  de Cusano Mutri.


Selon de nombreux scientifiques, probablement submergés par une vague pendant une inondation causée par un ouragan, " Scipionix " étant petit, et faible pour son âge tendre, et donc incapable de se défendre contre la fureur de l’eau, c’est noyé, et son corps alla s'installer sur le fond de la lagune boueuse.
  


Le corps a été couvert par des couches de sédiments d’un matériel fine et variée, qui   a été déposé sur le fond ) , et dans cet espèce de petit  cercueil naturel privé d'oxygène et des bactéries qui empêchait la décomposition,  , le corps du petit animal a commencé un lent processus de pétrification , avec le même sédiment dans laquelle il a été emprisonné . Les couches de calcaire où il a été enterré " Scipionix " se soulevèrent lentement et refirent surface, puis lentement augmenté et sortent de l’eau, pour former ce qui est aujourd'hui les montagnes du Sannio.
 Quand  " Scipionix est décède" il avait  quelques semaines de vie et mesurée cinquante centimètres de long (les restes fossilisés bien sûr moins, étant donné que la position présumée lorsque le petit animal était pétrifié.


En tant qu’adulte, il aurait dû  atteindre une longueur d’un mètre et demi,  et pesant 15-20 kilogrammes. L'animal marchait sur ​​ses pattes arrière et était probablement capable de courir vite, comme il sied à un prédateur carnivore




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SENTIERS PEDESTRES POUR ET SUR LES MONTAGNES DE CUSANO, VIEILLE MULATTIERA (PETITE ROUTE DE MONTAGNE) 
Je reproduis ci-dessous quelques-uns des itinéraires qui vous permettent ainsi de parcourir vieux sentiers  et vieille mulattieres, pour admirer les paysages d'une rare beauté, dans quel l'anfiteatro naturel qui est le bassin de Cusano Mutri, entouré par une chaîne de montagnes qui atteignent près de 2000 mètres.


Gorges de Lavello – Ponte du  Mulin (à eau) de " Zi Fiore "


Sentier obtenu en plaçant un ancien chemin muletier, en  montagne, dans une forêt de hêtres.


Mont Erbano - La "plaine du champ", à  1.000 m au-dessus du niveau de la mer, longue environ un kilomètre





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                                                 hemin muletier  sur le mont Erbano



Coquelicots en fleurs près d'une vieille maison rurale





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-        1)   - Sur la route de Cerreto Sannita vers  Cusano Mutri le long du versant côté gauche de la gorge du Titerno  entre Mont'Erbano et Monte Cigno, lorsque on se rapproche de l'entrée du tunnel du Cigno, vous avez immédiatement le sentiment d’être rentrés  dans un paysage très différent de ceux des plaines et des collines qui vous avez laissés derrière vous. Dépassé alors la galerie et est entré dans la vallée de Cusano Mutri, apparaît un cadre pittoresque, avec de très hautes montagnes recouvert de neige pendant de longues périodes, parfois de l'automne à la fin du printemps.

2)   - Avec l'ouverture à la circulation du tunnel  du Cigno on  ne peut plus passer à travers la gorge étroite et profonde du Lavello,  également appelé "Canyon du Diable" ou "Colorado du Sannio".
     Avant la réalisation de la route, la  Gorge  du  Lavello, était praticable par une mulattiera, (petite route de montagne,   qui depuis le bassin cusanese  , par la crête rocheuse escarpée du Mont Cigno , entre ravins et falaises , à peu de distance du lit de la rivière Titerno , permettais,  après environ 3 km, d’ atteindre des localités  difficiles,  dans  le territoire de CerretoSannita. Depuis cette Mulattiera, ont peur aujourd’hui,  De ce accéder à une grotte que les brigands, dans la décennie post- unification (1860 - 1870), l'ont utilisé comme un refuge sur les pentes du Mont Cigno.

3) -    Une autre grotte utilisée par des brigands dans la décennie post- unification est la "Grotta delle Fate" (Grotte des fées) situé sur le flanc orientale, du Mont Civita di Cusano, dans une vallée étroite et profonde et pittoresque appelé "Caccaviola" (de l'eau violet). La Grotta delle fate,  ou "Grotte des Brigands", bien caché et inaccessible, est derrière "Pietraroja" vers le Nord / Ouest, sur le côté droit (derrière la source Titerno) du versant droit  derrière la source du Titerno et du profond canyon en amont de la Fontaine o Stritto. Pour accéder à la grotte, les brigands, ils escaladent  le mur en dessous  avec des crampons et des cordes.


La célèbre "Grotte des Brigands" a mont de Fontana Stritto, sur le côté droit de la gorge.

Le 15 Décembre 1863, le General Pallavicini  assisté par le capitaine Diaz, après plusieurs jours de siège, ils capturerent  les brigand  Varrone et six ses compagnons.
Même aujourd'hui , à la base de la falaise rocheuse, où la  grotte se trouve ,  vous pouvez trouver des balles de fusil qui proviennent de coups de feu tirés par des soldats qui assiégeaient  et écrasé sur  la falaise  et tombées à la base de cette-la.




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La grotte est atteignable en parcourant un sentier qui se sépare le long de la cote du mont Civita de Cusano, en partant  de la partie inférieure du quartier Cerracchito. Le sentier est situé en face de la Fontaine o Stritto, mais à plus haute altitude.



        
Le soussigné (Emidio Civitillo), envoie, attaché à une corde, de l'équipement pour prendre des photographies, à deux persons qui ont montè (avec une certaine difficulté) dans la grotte, avec l'escalade d'une paroi rocheuse.






Pietro Iamartino du bord de la grotte attire le matériau photographique jointe à une corde.


La célèbre "Fontana Stritto" eau de source naturelle, très légère, fraîche et légèrement alcaline (pH = 8), possède des propriétés thérapeutiques.
"Fontana Stritto" est situé dans la vallée de Cusano Mutri quelques kilomètres de la ville, en direction est. Il est sur le point de canyon de "Caccaviola" (de l'eau violet) à travers lequel le Titerno, juste en aval de la "grotte des brigands» ou "grotte aux fées".

Photo prise du sud au nord.






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Actuellement, la "Grotta delle Fate" (Grotte aux fées) peut être atteinte plus facilement et en moins de temps en parcourant une carrareccia, (route aussi de montagne) depuis la route panoramique du sud du Matese, peu après la Fontaine du Tasso lorsque vous montez à Bocca della Selva "Grotta delle Fate" (Grotte des fées). Une fois sur la panier piste, vous descendez avec une voiture  jusqu’à la localité Piana della Mitra, à travers le "Maccatore”. Puis  à pieds  jusqu'à la grotte.
En parcourant le sentier muletier, du côté haut du quartier Cerracchito,  un peu plus loin du quartier Saint Felice, vous pouvez rejoindre la localité " Maccatore”, situé au nord / est de Civita di Cusano, il est possible aussi d'atteindre des endroits très panoramiques desquels on domine toute la vallée. Il s’agit  des endroits comme le " haut de Civita di Cusano" et la zone de la mine de bauxite abandonnée".
Par le même sentier muletier, et actuellement actuellement  ameliorée, et qu’on peut emprunter maintenant, avec une voiture tout terrains, vous pouvez atteindre beaucoup plus haut certaines sources pérennes d'eau potable.

Bien connue est aussi le sentier muletier de la "Costa del Monaco" (Pente du Monaco), depuis quartier Saint Felice, permet de monter jusqu’à “Fontaine Paola” et  “Fontaine Vertolo”, surmontant un dénivelé d'environ 600 mètres.
En montant le long  de la "Costa del Monaco” (Pente du Monaco), en plus d'admirer un beau paysage, vous pouvez visiter l'ancienne  “tanière de  l’ours" et la "grotte du frère Roberto", dans laquel on trouve une petite source.
5) – Depuis  village rural de "Saint Felice”, en montant direction du Nord / Ouest, vous pouvez aller sur la localité, appelée, “Le Macchie”, à une altitude de plus de 1200 mètres.
Depuis la Selva, situé sur les pentes des Macchie, nous devons continuer à pied ou à dos de mulet et grimper le long d’un ancien sentier muletier.   Et pendant la montée, on peut admirer un panorama toujours plus vaste, qui s’étend  au-delà du bassin  cusanese jusqu’ a  englober les territoires des communes de la Vallée Telesina.

Si vous continuer à monter, vous atteignez des endroits comme "Pesco Lombardo" (1,567 ms / l / m) et "Monte Pastonico" (1,640 ms / l / m).





De la crête du mont Mutria vous pouvez voir le lac du Matese,  Benevento (en particulier ses lumières dans la nuit) , et Campobasso , dans toutes les directions , un vaste paysage qui a toujours attiré les randonneurs.





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De Boccadella Selva (embouchure de la forêt) pour le sommet du Monte Mutria – parcours: 

Bocca della Selva (embouchure de la forêt) est une station de ski qui peut être atteint le long de la route principale qui depuis   Cusano Mutri vous amène, au croisement pour Sepino, et Morcone, continue ensuite avec les directives de la signalisation routière.


Une fois dans Bocca della Selva, suivre la route à droite du restaurant, qui plus tard devient un Tratturo, (piste de montagne).


De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri

Pendant la première partie du chemin, vous passez dans le bois de hêtre (endroit avec pas mal  de’hêtres, peuplée par des lièvres,  des écureuils, des sangliers, des loups, des geais, des buses et des faucons, et riche en fruits de bois





Photo prise du Mont Mutria au-dessus de Bocca della Selva (embouchure de la forêt)   en l’été. De loin, vous pouvez le voir, dans la direction Nord -Ouest, le "Lac du Matese" et à sa droite il Monte Miletto (2,050 m), le plus haut sommet de la région Campanie.
On traverse un endroit appelé Cinque Denari, car il présente en fait inhabituel, dans une clairière,  cinq groupes d’ hêtres, disposés  à  distance régulière, pour simuler le plan des Cinque Denari.
Dans la localité "Selvetella", cependant, sont encore observées aujourd'hui deux grandes cavités formées par le brillement de deux bombes non explosées, pendant la Seconde Guerre mondiale.

En s’approchant du sommet,  le paysage devient rocheux un désert, ne fait de roches et d’’une petite prairie. Lorsque on arrive tout en haut, se présente à nos yeux, une étendue de fleurs d'une rare beauté, où vous pouvez observer, les pâturages, et des très beau fleurs de montagne, notamment : la Stella Alpina.

Une fois au sommet, les efforts sont récompensés par un magnifique panorama: la vue s'étend Du Molise, a la  Campanie et aux Abruzzes, et nous permet d'entrevoir le lac du Matese et les sommets du Mont Miletto, la Gallinola, la Maiella, le Vésuve et, par temps clair aussi Benevento et Naples.

Il est très fréquent de rencontrer des bergers menant aux pâturages,  les moutons, les vaches et les chevaux. Le chemin est un peu difficile, il faut environ deux heures, mais à la fin vous vous sentirez satisfaits d'avoir la volonté et le courage d’être montés, jusqu'à 1823 mètres d’altitude.


Pour la dévotion à San Antonio sur cette montagne a été construit un petit sanctuaire avec une statue du Saint , et chaque année, nous célébrons l'Eucharistie autour le 15 Août .




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Du quartier CERRACCHITO au-dessus de la CIVITA DI  CUSANO – Parcours :


A partir de San Felice, un quartier près de la fontaine Stritto, nous arrivons au quartier Cerracchito. Après avoir quitté la voiture, vous suivez un chemin de terre qui monte à trois kilomètres entre les roches à partir de laquelle poussent genêts et les chardons.
De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri





Soyez prudent, car certains vipères peuvent sortir des rochers !
Sur le chemin, avant d'arriver à Civita, il est un détour qui mène à la Grotte  du Mortaio.
En entrant, vous remarquerez un sol rocheux détaché de la paroi qui contient des inscriptions et des des divers dessins.
Selon la légende, il est observé que la flèche qu’on observe, indiquait la maison du chef de garde national (que les brigands regarder probablement les mouvements).

En continuant  pour la Civita on atteint  le sommet et nous sommes situés dans une vaste étendue de fleurs avec les perce-neige et les narcisses (en Mars), puis le Tarasacco, crespino, ginestra, calendula, la dent de lion la campanula, et le cipollaccio. Et puis, on  observe la Vallée de Cusano, et la Civita de Pietraroja.




DE LA CIVITA  DE CUSANO a la  mine abandonnée de bauxite - Parcours

De Civita, e passant  par  Maccatore, (de maccaturo : petit partie de terre cultivés), vous atteignez l'ancienne mine de bauxite. Le sentier est situé dans une zone pas facile à accéder,  donc prudence, car on peut rencontrer certains reptiles, plus ou moins ami!

Jusqu'au début des années 60 il y avait une téléférique (active jusqu'en 1936) avec laquelle on transportait  en aval  le matériel extrait.

La Montecatini a géré la société minière jusqu'à ce qu'il décide de l'abandonner car elle était selon eux improductive.
Est strictement interdit l'accès aux tunnels parce que les structures sont instables et sont maintenant peuplés par des nombreux animaux (y compris les chauves-souris), et probablement aussi par certains grands mammifères.

Il est intéressant d'observer le lieu d’accès aux galeries, La Vecchia Santa Barbara, et les structures de ce complexe antique a considéré comme un site d’archéologie industrielle.







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De CIVITELLA LICINIO à la FONTANA DEL CAMPO (Fontaine du Champ) -  Parcour

Nous partons de centre habité de Civitella et, en montant par la route qui passe devant l'église Della Madonna della Neve, nous nous retrouvons au cœur dans  châtaigniers. Nous suivons le chemin de terre - raide par endroits - bordée de bruyère et riches en violettes, et cyclamens.

Une autre photo (cette fois en été) de la "Piana del Campo" (plaine du Champ), sur le mont Erbano. (Il s'agit d'un mile de long et est d'environ 1,000 m au-dessus du niveau de la mer, entre les forêts de hêtre).


Si vous avez un oeil attentif,  ne bougez pas et restez en silence : vous pourriez  apercevoir,  un merle, un rouge-gorge, ou un écureuil.

Ils vivent dans ce lieu même des renards.




De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri


Après environ une heure et demie de marche, nous arrivons al Campo,  (à une altitude de 1233 mètres au-dessus du niveau de la mer), situé dans une zone de dépression et s’ouvre nos yeux vaste étendue de fleurs : tarassaco ,fumaria, bugula, et herbe croix.
En poursuivant le chemin, sera facile rencontrer, des animaux au pâturage, en particulier des vaches et des chevaux.

Après environ une demi-heure, nous arrivons à Fontana del Campo avec ses excellentes eaux fraîches et claires. La fontaine est en pierre avec - incidemment - l'emblème de Cusano montrant trois clochers et pas les tours comme dans d'autres représentations. Non loin de là, il y a eu un rocher avec le Q, un ancien symbole du village.




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Du CAMPO à CALVARUSE – Parcours:


À partir du champ, nous pouvons poursuivre pour Calvaruso. Vous devez être bien équipé car la route est longue. En fait, le temps nécessaire pour faire cette randonnée est d'environ 4 heures. 

Si vous vous placé, en silence sous un arbre, vous pouvez entendre le cri d’un corbeau, et avec un peu de chance, vous pouvez voir un sanglier ou un blaireau. Dans ce lieu vivent aussi les renards, les belettes, et les lièvres.



De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri




Les arbres qu’on  rencontre sont principalement les hêtres, mais aussi l’érable de montagne, Le carpino oriental,  et le Cerro. La zone est pleine de buissons, de houx, et au printemps on trouve, des perce-neige, des roses sauvages, violettes et cyclamen. Le territoire est riche en fruits de bois, comme par exemple, des framboises, des fraises, etc. A différents points du parcours, où la végétation est rade, on a une belle vue, sur  la Vallée Telesina.

Pendant la promenade on voit une légère dépression  appelée il Fosso del Calcagno. Où, selon la légende, les sorcières se rassemblaient,  pour danser de manière à abaisser le niveau du sol. Toujours selon la légende, pas loin il y a la "Fontaine Ianara «, un lieu où les sorcières se réunissaient pour boire, la fontaine se trouvait dans un endroit différent, mais, en raison d'un glissement de terrain, s'est trouvé dans sa position actuelle.
  
Grand-père Giovanni,  nous dit que, par des rumeurs de personnes âgées cusanesi, que cette fontaine était réputée pour ses eaux, possédais même des  robinets en bronze, alors englouti par le glissement de terrain.




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DE " PESCO APPESO " (dans le dialecte local, Pescu ou Piscu ' mpis, qui signifie «rocher qui  balance, fermée à la GROTTE DES BRIGANDS   – Parcour: 

La Grotte Chiusa (écluse), mieux connu sous le nom "Grotte des Brigands", peut être atteint par le torrent, ou par la Madonna della Libera. Pour y accéder à partir de Titerno vous devez prendre le chemin que vous rencontrez dans la localité,  PescoAppeso (rocher qui  balance).

Une fois dans le  Titerno, on traverse la rivière et vous pouvez voir sur la droite le sentier qui mène au Mont Cigno.

La montagne, raide et aride, présente des aspects  du paysage carsico, avec engluements, dolines, des boyaux, des canaux et des tunnels souterrains, des grottes et des cavernes.

Vous rencontrerez le long du chemin, de sommet calcaire qui s’élève comme un obélisque en forme de statues, petites guglie qui donnent à cette localité, un aspect pittoresque et majestueux.


De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri




Chênes, mugets et ronces, peuplent les flancs de la montagne qui est un refuge pour des blaireaux, des lièvres, des serpents et des vipères.
À environ 500 mètres de la vallée et presque à 200 mètres au-dessous de la Rocca del Cigno (Rocher de Mont Swan), se trouve une grande grotte avec l'entrée vers les dernières saillies qui se présentent au sommet.
L'entrée est étroite et sinueuse, oblige le visiteur à se prosterner complètement, pour y entrer, le long d'un tronçon d'environ 3 mètres.
Une fois que vous passez, vous pouvez voir le premier tunnel qui s'étend sous la forme d’un entonnoir et donne accès à une salle.
Cette dernière, sur le côté gauche, elle est fortement endommagée, avec des fossés plus ou moins profonds. Par contre, du côté droit,  elle prend la forme d’un passage duquel penchent nombreuses   stalactites de couleur  ochrace et poliforme,  svelte et quelques une fines, plus grandes les autres.
Le sol est boueuses, les stalactites qui pendent du plafond sont piquantes et forcent à se plier. On remarque du côté droit, des stalactites à forme d’amphore. Puis, à travers un trou dans la roche, on peut accéder a une autre salle, riche aussi en stalactites et stalagmites,  que ici et là se rassemblent pour former des colonnes et des piliers. Elles se présentent plus ou moins grande dans les cavernes  connues comme "La Cathédrale" et "Le Crocodile".
C'est un parcours fascinant qui est offert au plus expérimenté, qui même s’ils sont  bien équipée,  peuvent faire face aux nombreuse difficultés qu'il présente.




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Intérieur de la "Grotte des Brigands" de Mont Swan.
De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri

Intérieur de la "Grotte des Brigands" de Mont Swan.
De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri


 


Intérieur de la "Grotte des Brigands" de Mont Swan.
De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri





Section de la "Grotte des Brigands" de Mont Swan.
De "Green Aventure" - Ecole secondaire de l’Etat  "J F Kennedy" de Cusano Mutri





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ambon cru, produit à  Cusano Mutri alors qu'il est en cours de préparation pour la dégustation.
Événement de carnaval :  "Le riche et le pauvre"






RENDEZ-VOUS ET EVENEMENTS TRADITIONNEL DE CUSANO MUTRI

Première semaine de janvier
crèche vivante
16 mars
Naissance et mort de Zi Monech Saint fra Carlo de S. Pasquale
24 avril -1 mai
fête des produits locaux
2éme dimanche de mai
fête de S. Joseph
Mardi de Pentecôte 
fête de S. Marie
24 juin
fête de Jean
29 juin
fête de S. Pierre
2 juillet
fête de Marie SS delle Grazie
2éme dimanche de juillet
fête de S. Pascal
16 juillet
fête de la Vierge du Carmine
26 juillet à CivitellaLicino
fête de S. Anne
5 août à Civitella L.
fête de la Vierge des neiges, fêté, chaque 7 an solennement
2éme dimanche d’août
fête de S. Antoine
16 août a Civitella L.
fête de S. Rocco
22 août:
fête de S. Lucie
Dimanche qui suit le 15 août (ferragosto)
fête de S. Rocco au centre de Cusano M.
24 août à Civitella L.
fête de S. Bartolomeo
3 août
procession de la Sainte Epine au Calvario
8 septembre
fête de Marie SS Del Rosario – Madonnella
3éme dimanche de septembre 
fête de l’Immacolata Concezione
Mardi de Pentecôte e giorno della SS Trinité
procession de Notre-Dame du Rosaire
Giorno del Corpus Domini
Infiorata
La semaine qui suit le 15 août
course delle carrozzelle
Dernière semaine de septembre
kermesse des Champignons
Dernier Week End d’octobre, a Civitella L.
fête des châtaignes
Vendredi Saint 
Passion Vivante
Dernier Week end de février
Carnaval, rires et jeux traditionnels
Dernier Week end de chaque mois
marché des produits locaux
Tous les dimanches
marché villageois


Emidio Civitillo - Cusano Mutri (BN)

emidiocivitillo@gmail.com



Suivez plusieurs photos de Cusano Mutri (BN) avec musique de fond de la chanson "Cusanarella".

Pour les voir, cliquez sur:









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INDEX


Couverture et introduction
page
01
Signes historiques de Cusano Mutri
page
03
Signification du mot Cusano
page
03
Plan pour aider à localiser Cusano Mutri
page
04
Les beautés architecturales et les monuments
page
05
La colline du Calvaire
page
09
Les églises
page
11
Histoire de l'église de Saint-Joseph
page
12
Le hameau de Civitella Licinio
page
13
Maisons rurales et des femmes rurales
page
15
Bloc de pierre de Civitella
page
16
Le pont vieux et très important sur  la rivière Titerno, près pescu (ou Piscu) «mpis’» (gros rocher en équilibre), qui èst sur la droite de la rivière Titerno.Les activités économiques
page
17
Activités économiques
page
18
Fête de champignons
page
21
Fête des châtaignes
page
24
Les arrangements floraux, les tapis et les images artistiques
page
26
L'épine sainte (la spina santa)
page
27
Faune et flore
page
28
L'aigle royal (Aquila chrysaetos)
page
32
La perdrix bartavelle (Alectoris graeca)
page
33
Orchidées et edelweiss sauvages
page
36
La périphérie de Cusano Mutri
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37
Le passe de "saint petite croix"
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38
Les restes de l'ancienne Sepino, dans la localité Altilia.
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39
 Localité "Bocca della Selva" (embouchure de la forêt)
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40
Qui est "Scipionyx Samniticus", alias "Ciro", fossile de dinosaure trouvé à Pietraroja (BN), en bordure de Cusano Mutri.
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41
Promenade le long des voies et vieille mule repérages sur les montagnes de Cusano Mutri
page
43
Grotte des fées
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45
"Fontaine Stritto"
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46
De l’embouchure de la forêt (Bocca della Selva) au sommet du mont Mutria - itinéraire
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48
De Cerracchito supérieure à la Civita de Cusano - itinéraire
page
49
De la Civita de Cusano à la mine abandonnée de bauxite - itinéraire
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49
De Civitella Licinio à la fontaine du champ (Fontana del campo) - itinéraire
page
50
De Champ à Calvaruse - itinéraire
page
51
A l'intérieur de la "grotte des voleurs" sur le mont Swan.
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53
Manifestations traditionnelles à Cusano Mutri (BN)
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54
Vidéo - plusieurs photos de Cusano Mutri (BN) avec musique de fond de la chanson "Cusanarella".
page
52